II Comm: Shaurli su criticità centri raccolta latte in montagna
(ACON) Trieste, 24 ott - AB - Audizione dell'assessore alle
risorse agricole Cristiano Shaurli in II Commissione del
Consiglio regionale sulle criticità riscontrate in alcuni centri
di raccolta del latte in Alto Friuli.
La richiesta, formulata da alcuni consiglieri tra i quali Barbara
Zilli (LN) che l'ha illustrata, parte dalle notizie di stampa in
base alle quali alcune stalle a conduzione familiare sarebbero a
rischio perché non rispetterebbero le norme Ue sulla
trasformazione del latte.
Quali regole non verrebbero rispettate? Ci sono criticità in
altre zone della regione? Qual è la situazione generale? Cosa si
intende fare?
L'assessore Shaurli ha intanto inquadrato la situazione: il
problema riguarda 11 centri di raccolta del latte in Carnia che
servono 32 piccoli allevatori, che ne conferiscono anche solo 10
litri al giorno, fino a poco più di 100. Sono spazi di stoccaggio
come ex latterie, ma anche ex scuole, edifici dove il latte viene
depositato temporaneamente e quindi ritirato da un mezzo
apposito. Centri come questi sono già stati chiusi in tutta la
regione, sono rimasti in montagna con delle proroghe (che non
possono essere concesse all'infinito) proprio per venire incontro
a quelle realtà.
Ci sono problemi reali, quali il fatto che il latte raccolto non
viene in molti casi refrigerato ed essendo conferito
collettivamente in un unico contenitore, da una parte non è
tracciabile e dall'altra, se presenta qualche imperfezione si
trasmette all'intero prodotto.
La soluzione esiste ed è già stata adottata con successo in
Trentino-Alto Adige: viene fornito ai piccoli allevatori un
contenitore trasportabile, che all'interno contiene un nucleo
refrigerante che porta in modo graduale il latte alla temperatura
giusta; il contenitore viene lasciato nel centro di raccolta e
grazie a un bocchettone del quale è dotato il latte può essere
prelevato in sicurezza. Si garantiscono quindi la tracciabilità
del prodotto e la possibilità di fare controlli preventivi.
L'alternativa è ridurre drasticamente i centri di raccolta e
mettere a norma Ue quelli individuati, con i costi che questa
operazione comporta.
Non mancherà l'impegno pubblico - ha assicurato Shaurli - e nel
frattempo faremo un'ulteriore proroga per darci il tempo di fare
un'analisi delle esigenze azienda per azienda, individuare la
migliore soluzione e, nel caso si optasse per i contenitori,
decidere chi potrebbe acquistarli per fornirli in comodato ai
piccoli allevatori.
(immagini tv)