News


CR: incontro con presidente rete paneuropea diversità linguistiche

17.11.2016
16:05
(ACON) Trieste, 17 nov - RCM - Componenti dell'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale e della V Commissione consiliare, assieme ad alcuni capigruppo e all'Agenzia regionale per la promozione della lingua friulana (Arlef), hanno ricevuto a Trieste Patxi Baztarrika, presidente di Network to Promote Linguistic Diversity (NPLD), rete paneuropea per la promozione della diversità linguistica, nonché viceministro della Politica linguistica del Governo Basco. L'incontro fa seguito a quello avvenuto a Bruxelles, a fine ottobre scorso, in occasione di un seminario di NPLD con protagoniste le minoranze linguistiche della nostra regione.

Dal primo luglio 2014, il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia è entrato ufficialmente a far parte di questa piattaforma operativa, cofinanziata dalla Commissione europea e creata per sostenere, tutelare e promuovere le lingue minoritarie e regionali di tutta Europa mediante lo scambio di buone pratiche e informazioni tra gli esperti del settore. Ad Arlef è stato assegnato il ruolo di supportare la Regione nelle attività di questa rete.

I consiglieri friulano-giuliani hanno illustrato l'importanza e la ricchezza della diversità linguistica, asse portante della nostra identità e da sempre caratterizzante questa terra, e sul bisogno di rammentare le ragioni per cui è nata l'Unione europea e i suoi valori, mentre i rappresentanti di Arlef si sono soffermati sulla possibilità, attraverso la partecipazione alla rete, di fare buone pratiche e di fare lobby nel senso migliore del termine.

Da parte di Baztarrika, una riflessione sul momento di incertezza e soprattutto di disaffezione che si vive oggi in Europa. Il suo concetto va modificato, perché non è solo unione di Stati, popoli e Regioni, ma anche di nazioni senza Stato e popoli senza Stato, dove non si possono riconoscere solo 24 lingue ufficiali, ma tutte le lingue parlate dalle popolazioni. Perché questo significa convivenza, inclusione, partecipazione, per una Europa più forte.

Il riconoscimento di una lingua - ha chiosato il viceministro basco - parte da un volere della gente, la prima che deve crederci. Affinché una lingua non muoia, devono concorrere tradizione familiare, sistema scolastico, consenso sociale e politico, collaborazione pubblico/privato.

(immagini tv)