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CR: comparto unico, relatori di maggioranza e contenuti (4)

17.11.2016
16:36
(ACON) Trieste, 17 nov - RCM - Renzo Liva del Pd, Alessio Gratton di Sel-FVG e Pietro Paviotti dei Cittadini sono i relatori di maggioranza del disegno di legge n. 157 in materia di sistema integrato del pubblico impiego regionale e locale. Alessandro Colautti di Ncd è, invece, relatore unico di minoranza.

L'obiettivo che con questo provvedimento ci si propone - ha esordito Liva - è quello di favorire la mobilità dei pubblici impiegati, considerata presupposto necessario per la realizzazione del trasferimento di funzioni in una stagione di trasformazione del nostro assetto. Vi è poi il tema del completamento del Comparto unico mediante la costituzione di un sistema integrato per la gestione del personale, adottando un Testo unico in materia di pubblico impiego regionale in grado di definire uniformemente anche le recenti riforme intervenute sul piano nazionale. Ciò per evitare che la concreta operatività venga compromessa, come fino a oggi è stato, a causa della concorrenza fra fonte statale e regionale.

Un concetto sottolineato anche da Gratton, per il quale il ddl 157 si pone l'ambizione di chiudere il cerchio con la partita del pubblico impiego a livello regionale. Una scelta diventata improrogabile, data anche la riforma degli enti locali. A suo dire, però, rimane aperta una questione che in Aula vedrà presumibilmente la sua soluzione e che riguarda il peso specifico dato al ruolo dell'Ufficio unico rispetto alla Direzione della Funzione pubblica. È in corso una seria valutazione - ha reso noto - per la quale varrà la pena aprire un dibattito, perché riguarda anche il profilo che daremo a questa nuova istituzione.

Non diverso il pensiero di Paviotti quando afferma che questo disegno di legge ha l'obiettivo di realizzare compiutamente un sistema integrato del pubblico impiego che sia da un lato coerente con i principi generali e fondamentali, individuati, in materia di pubblico impiego, nella normativa nazionale, ma che dall'altro lato consenta un esercizio virtuoso della specialità regionale attraverso una definizione autonoma di tutti gli elementi che consentono di ottenere una migliore sintesi tra le esigenze organizzative, la tutela dei dipendenti e l'interesse degli utenti dei servizi pubblici. Non da ultimo, Paviotti segnala che nel testo sono stati introdotti all'unanimità una serie di articoli finalizzati a garantire l'autonomia funzionale e organizzativa del Consiglio regionale.

I principali ambiti in cui si prevede la definizione di regole autonome sono: istituzione del ruolo unico della dirigenza regionale e locale, con inserimento anche della figura del segretario comunale e provinciale su base volontaria; accesso al pubblico impiego attraverso la previsione di procedure concorsuali gestite dalle Unioni territoriali intercomunali (Uti) e non più dai singoli Comuni; gestione coordinata della mobilità di comparto; gestione paghe, previdenza e assistenza in maniera unitaria; accrescimento professionale dei dipendenti attraverso l'individuazione di percorsi formativi coordinati che consentano un migliore utilizzo delle professionalità all'interno dell'intero comparto.

(immagini tv)

(segue)