CR: comparto unico, relatori di maggioranza e contenuti (4)
(ACON) Trieste, 17 nov - RCM - Renzo Liva del Pd, Alessio
Gratton di Sel-FVG e Pietro Paviotti dei Cittadini sono i
relatori di maggioranza del disegno di legge n. 157 in materia di
sistema integrato del pubblico impiego regionale e locale.
Alessandro Colautti di Ncd è, invece, relatore unico di
minoranza.
L'obiettivo che con questo provvedimento ci si propone - ha
esordito Liva - è quello di favorire la mobilità dei pubblici
impiegati, considerata presupposto necessario per la
realizzazione del trasferimento di funzioni in una stagione di
trasformazione del nostro assetto. Vi è poi il tema del
completamento del Comparto unico mediante la costituzione di un
sistema integrato per la gestione del personale, adottando un
Testo unico in materia di pubblico impiego regionale in grado di
definire uniformemente anche le recenti riforme intervenute sul
piano nazionale. Ciò per evitare che la concreta operatività
venga compromessa, come fino a oggi è stato, a causa della
concorrenza fra fonte statale e regionale.
Un concetto sottolineato anche da Gratton, per il quale il ddl
157 si pone l'ambizione di chiudere il cerchio con la partita del
pubblico impiego a livello regionale. Una scelta diventata
improrogabile, data anche la riforma degli enti locali. A suo
dire, però, rimane aperta una questione che in Aula vedrà
presumibilmente la sua soluzione e che riguarda il peso specifico
dato al ruolo dell'Ufficio unico rispetto alla Direzione della
Funzione pubblica. È in corso una seria valutazione - ha reso
noto - per la quale varrà la pena aprire un dibattito, perché
riguarda anche il profilo che daremo a questa nuova istituzione.
Non diverso il pensiero di Paviotti quando afferma che questo
disegno di legge ha l'obiettivo di realizzare compiutamente un
sistema integrato del pubblico impiego che sia da un lato
coerente con i principi generali e fondamentali, individuati, in
materia di pubblico impiego, nella normativa nazionale, ma che
dall'altro lato consenta un esercizio virtuoso della specialità
regionale attraverso una definizione autonoma di tutti gli
elementi che consentono di ottenere una migliore sintesi tra le
esigenze organizzative, la tutela dei dipendenti e l'interesse
degli utenti dei servizi pubblici. Non da ultimo, Paviotti
segnala che nel testo sono stati introdotti all'unanimità una
serie di articoli finalizzati a garantire l'autonomia funzionale
e organizzativa del Consiglio regionale.
I principali ambiti in cui si prevede la definizione di regole
autonome sono: istituzione del ruolo unico della dirigenza
regionale e locale, con inserimento anche della figura del
segretario comunale e provinciale su base volontaria; accesso al
pubblico impiego attraverso la previsione di procedure
concorsuali gestite dalle Unioni territoriali intercomunali (Uti)
e non più dai singoli Comuni; gestione coordinata della mobilità
di comparto; gestione paghe, previdenza e assistenza in maniera
unitaria; accrescimento professionale dei dipendenti attraverso
l'individuazione di percorsi formativi coordinati che consentano
un migliore utilizzo delle professionalità all'interno
dell'intero comparto.
(immagini tv)
(segue)