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CR: ddl commercio, relatori minoranza (4)

21.11.2016
15:17
(ACON) Trieste, 21 nov - MPB - Relatori di minoranza al ddl sul commercio sono Barbara Zilli (LN) e Cristian Sergo (M5S).

Per Barbara Zilli il testo palesa l'instabilità dell'impianto normativo regionale in tema di commercio. Nella complessità delle norme non possono essere sacrificati nè il rispetto del riposo nelle festività e durante le domeniche per i lavoratori della grande distribuzione, nè la particolarità del tessuto commerciale dei piccoli bottegai, che nei centri minori e spesso distanti dalle città svolgono ancora una funzione sociale e devono essere messi in condizione di operare in un contesto di crisi economica in cui la grande distribuzione fagocita i piccoli esercizi.

Se la concordanza di opinioni pare evidente tra le diverse forze politiche in seno al Consiglio regionale, deboli sono gli strumenti approntati per assicurare tali obiettivi, ha detto ancora elencando una serie di spunti di lavoro giudicati interessanti e contenuti nelle norme relative a vendite di liquidazione, commercio stampa quotidiana e periodica con l'introduzione della possibilità di vendere qualsiasi altro prodotto offrendo ai piccoli esercizi di piccoli centri la possibilità di sopravvivere e di dare un servizio alla gente, previsione per analoghi obiettivi di consentire ai tabaccai di vendere, oltre a merendine e biscotti preconfezionati, anche bibite, ma non superalcolici.

Tuttavia per Zilli il ddl non è una rivisitazione organica della normativa di settore, come avrebbe dovuto essere, ma una manutenzione nel rispetto della direttiva Bolkenstein, senza un intervento incisivo in merito alla tutela dei lavoratori e dei piccoli esercenti.

Cristian Sergo ha quindi messo in evidenza che sopravvivono alcuni principi, come la promozione del pluralismo e l'equilibrio sul territorio tra le tipologie delle strutture distributive e le differenti forme di vendita, ma scompare inspiegabilmente la compatibilità in relazione all'impatto territoriale degli insediamenti, con particolare riguardo a fattori quali la mobilità, il traffico e l'inquinamento acustico e ambientale. Nulla viene detto sull'inquinamento atmosferico che insediamenti di questo tipo comportano.

Queste modifiche normative recano pertanto conseguenze che vanno a discapito di una politica territoriale diretta a garantire lo sviluppo sostenibile da attuare attraverso il recupero delle aree industriali e commerciali non utilizzate e il riuso del patrimonio edilizio esistente. Sarebbe invece necessario favorire la valorizzazione e la tutela dell'ambiente, del paesaggio, la rigenerazione urbana e il contenimento del consumo di suolo quale bene comune e risorsa non rinnovabile.

Le perplessità sugli obiettivi del ddl per Sergo aumentano se si analizza la nuova disciplina dei Piani comunali di settore del commercio, perché emerge una finalità diametralmente opposta a quella di incentivare e salvaguardare il tessuto imprenditoriale esistente nei centri storici. Sergo si è dichiarato alla fine sconcertato dalle scelte introdotte da questo disegno di legge, che permetteranno, ancora, la realizzazione di nuove grandi strutture di vendita, annunciando emendamenti sulle criticità evidenziate.

(segue)