CR: ddl soppressione Province, i relatori di maggioranza (4)
(ACON) Trieste, 23 nov - RCM - Il disegno di legge n. 164 sulla
soppressione delle Province del Friuli Venezia Giulia - ha detto
all'Aula il primo relatore di maggioranza, Vincenzo Martines (Pd)
- prevede distinti momenti: a) la nomina di un commissario
liquidatore; b) norme speciali per la Provincia di Udine, unica
Provincia con organi di governo elettivi e alla quale le
modifiche statutarie ne assicurano la permanenza fino alla
scadenza naturale, prevista per il 2018; c) il subentro di
Regione e Comuni nell'esercizio delle funzioni provinciali; d) la
fase liquidatoria delle Province.
Inoltre - ha aggiunto Martines -, riprendendo le leggi regionali
11/1998, 5/2012, 26/2014 e 18/2015, sono state inserite alcune
norme di modifica in diverse materie concernenti gli enti locali,
in particolare sulla riallocazione a essi di talune funzioni
amministrative anche provinciali e in materia ordinamentale.
Un tema particolarmente delicato - ha poi sottolineato l'altro
relatore di maggioranza, Pietro Paviotti (Cittadini) - riguarda
il trasferimento degli immobili e delle partecipazioni
societarie. A tale proposito, già in occasione dell'approvazione
della legge di assestamento di bilancio 2016, la Giunta regionale
ha accolto un ordine del giorno del Consiglio che la impegna ad
avviare un confronto con le diverse Amministrazioni locali del
territorio in merito al trasferimento della proprietà dei beni
immobili delle Province, comprese le partecipazioni societarie.
Tale confronto ha preso avvio e terrà conto della storia e della
funzione dei beni stessi, valutando di caso in caso la migliore
allocazione tra Unioni territoriali intercomunali (Uti), Comuni e
Regione, in conformità a criteri che saranno stabiliti con
delibera della Giunta regionale.
Va segnalato da ultimo - ha chiosato Paviotti - che per evitare
anche il minimo rischio di disservizio in un settore delicato
come quello dei servizi sociali affidati alle Uti, nel corso del
2017 le Uti stesse si avvarranno delle risorse e del personale
facenti capo agli attuali soggetti gestori (Comuni, Aziende
sanitarie, Aziende pubbliche di servizi alla persona) ed
eserciteranno le relative funzioni per tutti i Comuni con essi
convenzionati, indipendentemente dal passaggio di taluni Comuni
da una Uti a un'altra e dalla loro partecipazione o meno alle
Unioni.
(immagini tv)
(segue)