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CR: ddl soppressione Province, i relatori di maggioranza (4)

23.11.2016
15:07
(ACON) Trieste, 23 nov - RCM - Il disegno di legge n. 164 sulla soppressione delle Province del Friuli Venezia Giulia - ha detto all'Aula il primo relatore di maggioranza, Vincenzo Martines (Pd) - prevede distinti momenti: a) la nomina di un commissario liquidatore; b) norme speciali per la Provincia di Udine, unica Provincia con organi di governo elettivi e alla quale le modifiche statutarie ne assicurano la permanenza fino alla scadenza naturale, prevista per il 2018; c) il subentro di Regione e Comuni nell'esercizio delle funzioni provinciali; d) la fase liquidatoria delle Province.

Inoltre - ha aggiunto Martines -, riprendendo le leggi regionali 11/1998, 5/2012, 26/2014 e 18/2015, sono state inserite alcune norme di modifica in diverse materie concernenti gli enti locali, in particolare sulla riallocazione a essi di talune funzioni amministrative anche provinciali e in materia ordinamentale.

Un tema particolarmente delicato - ha poi sottolineato l'altro relatore di maggioranza, Pietro Paviotti (Cittadini) - riguarda il trasferimento degli immobili e delle partecipazioni societarie. A tale proposito, già in occasione dell'approvazione della legge di assestamento di bilancio 2016, la Giunta regionale ha accolto un ordine del giorno del Consiglio che la impegna ad avviare un confronto con le diverse Amministrazioni locali del territorio in merito al trasferimento della proprietà dei beni immobili delle Province, comprese le partecipazioni societarie. Tale confronto ha preso avvio e terrà conto della storia e della funzione dei beni stessi, valutando di caso in caso la migliore allocazione tra Unioni territoriali intercomunali (Uti), Comuni e Regione, in conformità a criteri che saranno stabiliti con delibera della Giunta regionale.

Va segnalato da ultimo - ha chiosato Paviotti - che per evitare anche il minimo rischio di disservizio in un settore delicato come quello dei servizi sociali affidati alle Uti, nel corso del 2017 le Uti stesse si avvarranno delle risorse e del personale facenti capo agli attuali soggetti gestori (Comuni, Aziende sanitarie, Aziende pubbliche di servizi alla persona) ed eserciteranno le relative funzioni per tutti i Comuni con essi convenzionati, indipendentemente dal passaggio di taluni Comuni da una Uti a un'altra e dalla loro partecipazione o meno alle Unioni.

(immagini tv)

(segue)