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CR: Gabrovec celebra Giornata contro violenza sulle donne (1)

24.11.2016
12:02
(ACON) Trieste, 24 nov - MPB - Al centro dei lavori odierni del Consiglio regionale ancora il ddl n.164 sulla soppressione delle Province del Friuli Venezia Giulia, in merito al quale ieri era stato avviato il dibattito generale.

Prima della ripresa della discussione con gli interventi di altri consiglieri, il vicepresidente dell'Assemblea Igor Gabrovec, presiedendo l'Aula, ha celebrato la giornata del 25 novembre nella quale le Nazioni unite, l'Italia e il mondo intero celebrano la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

"Questa giornata - ha detto Gabrovec - è diventata il simbolo dell'atto d'accusa della società civile nei confronti del fenomeno, purtroppo in crescita, della violenza sulle donne. E questo, leggendo anche sui media, è purtroppo un fatto esecrabile che ancora avviene con frequenza anche tra le nostre comunità.

"La celebrazione di questa giornata anche in quest'Aula vuole invitare all'esercizio della memoria, per ricordare tutte le donne che hanno perso la vita, e a denunciare un fenomeno di proporzioni sempre più agghiaccianti, sia per numero delle vittime, sia per le ricadute devastanti che genera sull'intera società, soprattutto in presenza di figli.

"Il termine femminicidio si usa quando in un crimine il genere femminile della vittima è causa essenziale, un movente del crimine stesso, nella maggior parte dei casi perpetrato all'interno di legami familiari: donne uccise dai fidanzati, mariti, compagni, ma anche dai padri per il rifiuto di scelte di vita non condivise.

"E' possibile fermare la violenza rafforzando le reti di contrasto a essa tra Istituzioni e privato sociale qualificato, perchè sempre più le donne possano sentirsi meno solee superare la paura.

"La finalità autentica di questa iniziativa, e di altre analoghe concernenti la violenza contro le donne, consiste - ha concluso Gabrovec - in una battaglia culturale di prevenzione del fenomeno, in particolare nel dialogo con le giovani generazioni e nell'incoraggiare le vittime a denunciare l'abuso subìto con una convinzione e fiducia a rompere il silenzio per pretendere quel dovuto rispetto, prerogativa alla dignità di ogni persona".

(segue)