50° morte Giuseppe Marchetti: dedicata sala in Regione
(ACON) Udine, 28 nov - MPB - La sala riunioni del III Piano
della sede di Udine della Regione - quella della direzione
dell'Agricoltura nella quale si riunisce il tavolo verde - è
stata intitolata a Giuseppe Marchetti "pre Bepo", il sacerdote ed
eclettico intellettuale gemonese che tanto ha contribuito alla
diffusione delle idee sull'autonomismo e sull'identità del popolo
friulano.
La cerimonia si è svolta stamani alla presenza del presidente del
Consiglio regionale, Franco Iacop, che ha scoperto la targa,
velata dalla bandiera della Patrie dal Friul, affiancato dai
consiglieri Zecchinon, Agnola e Violino, promotori con una
mozione dell'iniziativa consiliare, e dall'assessore alle risorse
Agricole, Cristiano Shaurli. All'evento, accanto a numerose
autorità istituzionali e rappresentanti di sodalizi culturali
impegnati nella valorizzazione della storia e della lingua
friulana, anche gli studenti di una classe dell'ISIS Magrini
Marchetti di Gemona, testimoni dell'eredità culturale ricevuta
dall'opera di "pre Bepo" che fu anche appassionato insegnante e
grande divulgatore, convinto sostenitore dell'importanza della
cultura per la formazione di un pensiero libero.
Il profilo intellettuale e la poliedirica personalità di
Marchetti sono state poi approfondite durante la presentazione,
nella sala a lui intitolata, della ristampa del "La Cuntristorie
dal Friul" che egli aveva pubblicato per capitoli tra il 1950 e
il 1952 sul giornale in lingua friulana Patrie dal Friul, che
aveva fondato nel 1946 con Felix Marchi.
Il duplice evento conclude l'iniziativa "Identità e Autonomia"
per un "Dibattito sul Friuli di ieri e di oggi" promossa dal
Consiglio regionale, con il coordinamento della Società
Filologica Friulana, in questo anno in cui ricorrono anniversari
importanti, dai 650 anni trascorsi dalla promulgazione a Sacile,
l'8 novembre 1366, della prima raccolta delle "Costituzioni della
Patria del Friuli" voluta dal patriarca di Aquileia Marquardo di
Randeck e curata da giuristi friulani, al ricordo della figura
del naturalista, geologo, saggista Achille Tellini nato 150 anni
fa, del senatore Michele Gortani scomparso 50 anni fa, del
sacerdote Francesco Placereani, per tutti "pre Checo" morto 30
anni fa, e il cui nome è strettamente legato a quello di
Marchetti per aver continuato il lavoro originale di pre Bepo,
fermatosi al 1866, raccontando i fatti fino al terremoto del 1976.
L'iniziativa editoriale del Consiglio regionale del Friuli
Venezia Giulia ripropone l'edizione curata nel 2005, in duplice
versione friulano e italiano, dall'Associazione culturale "La
Grame" di Mereto di Tomba, con la prefazione di don Antonio
Bellina, "pre Antoni".
Su questo sfondo di ricordi e avvenimenti, non ultimo anche la
celebrazione del 40° del terremoto del 1976, la tragedia che
tanto ha significato nella presa di coscienza del popolo friulano
della propria identità e delle proprie radici, e a rilanciare il
tema dell'Autonomia, della specialità, della tutela della lingua
friulana, l'iniziativa di ristampare quest'opera basilare non può
essere intesa come puramente celebrativa di due fuoriclasse del
pensiero, ma significa rilanciare uno strumento fondamentale per
ripercorrere la nostra storia lungo un filone che ha posto il
popolo friulano al centro della ricostruzione storica - ha
sottolineato il presidente Iacop che ha anche insistito sul ruolo
delle regioni per dare futuro all'Europa e alla sua intrinseca
multiculturalità.
E l'assessore Shaurli, commentando la collocazione della sala
dedicata a Marchetti, e sottolineandone l'aspetto simbolico
essendo l'agricoltura la radice del mondo produttivo, ha
ricordato pre Bepo come un "maestro di vita", critico e capace di
interpretare la realtà e i cambiamenti, difendendo l'identità
senza chiudersi, autonomista ma non autarchico, orgoglioso della
sua cultura e della sua lingua. Si deve a lui anche la primaGrammatica. Da qui l'invito a coltivare la conoscenza della
propria lingua come un valore aggiunto.
Il ricordo personale da parte di Zecchinon, che ebbe Marchetti
insegnante all'Istituto magistrale Percoto di Udine, si è
intrecciato con la riflessione di Violino sull'opera del grande -
forse il più elevato - intellettuale che il Friuli ha avuto, per
sottolineare quanto da essa emerga l'esigenza vitale che questa
terra ha di autonomia; un messaggio che accomuna i tre preti -
Marchetti, Placereani, Bellina - e che attraverso noi deve
passare ai giovani.
Un messaggio che ha trovato condivisione negli interventi dei
rappresentanti del Comune di Udine, della Filologica e
dell'Associazione culturale "La Grame", prima della relazione del
medievalista Angelo Floramo, e che è stato riassunto
dall'intervento di uno dei ragazzi presenti, il 19enne Jing Wah,
che prima in cinese e poi in italiano e friulano ha raccontato di
essere cresciuto in Friuli e di sentirsi più friulano che cinese,
e dunque di essere contento di essere friulano.
(immagini tv)