Citt: si è discusso di accoglienza diffusa nell'incontro a Torviscosa
(ACON) Trieste, 6 dic - COM/AB - L'accoglienza diffusa dei
rifugiati è stato il tema della serata che ha visto protagonisti
alcuni rappresentati delle istituzioni (nove sindaci friulani,
l'assessore regionale Gianni Torrenti e il consigliere regionale
Pietro Paviotti) e molti cittadini accorsi a Torviscosa per
confrontarsi su uno dei fenomeni sociali più delicati e difficili
del momento.
A un anno di distanza dal primo incontro, il Gruppo consiliare
regionale del movimento civico ha voluto organizzare un nuovo
appuntamento per valutare assieme ai primi cittadini di Aiello
del Friuli, Venzone, Torviscosa, Ruda, Palmanova, Campolongo
Tapogliano, Cervignano del Friuli, Fiumicello e Bagnaria Arsa
quanto è stato fatto su questi territori in termini di
accoglienza dei rifugiati.
"Dai vari interventi che si sono succeduti - ha spiegato il
capogruppo in Consiglio regionale Pietro Paviotti - è emerso in
maniera chiara come questa esperienza sia stata gestita al meglio
nei territori laddove all'emergenza iniziale è poi subentrata la
capacità di gestire la situazione con competenza e umanità. Il
sindaco di Venzone Fabio Di Bernardo, per esempio, ha raccontato
come l'arrivo dei profughi in una struttura privata del paese
abbia inizialmente portato scompiglio nella sua comunità, tanto
da provocare una presa di posizione contraria del Consiglio
comunale. Successivamente, però, grazie alla collaborazione tra
Comune, cittadini e associazioni locali, la situazione è
migliorata e l'emergenza ha lasciato spazio a una gestione
positiva del fenomeno, con i rifugiati impegnati in lavori
socialmente utili".
"Un principio d'integrazione su basi solide che ha trovato
riscontro anche nell'esperienza della Bassa friulana, gestita in
convenzione tra più Comuni con quello di Palmanova impegnato a
coordinare una squadra, anche in questo caso composta da
istituzioni e mondo del volontariato, che ha saputo ottenere
ottimi risultati. Quei risultati - ha sottolineato Paviotti - che
in altre circostanze non si sono raggiunti perché i presupposti
iniziali non erano gli stessi".
Il caso è quello di Bicinicco, che alcuni cittadini del paese
hanno testimoniato inequivocabilmente intervenendo nel dibattito.
"La protesta di Bicinicco finita nei giorni scorsi sulle pagine
dei giornali - ha aggiunto Paviotti - è il frutto di un errore
iniziale: l'arrivo dei rifugiati in quella comunità non era stato
preparato e, di conseguenza, ha suscitato malcontento, mettendo
anche in difficoltà l'amministrazione locale e generando allarme
e tensione. Dall'incontro è emerso che il lavoro svolto dai
Comuni nella gestione dell'emergenza rifugiati si è dimostrato
prezioso e importante. Alle comunità friulane coinvolte va il
nostro ringraziamento per aver saputo creare condizioni in cui
chi è arrivato in affanno si è sentito accolto e ha potuto, nel
limite del possibile, ricambiare l'ospitalità. L'emergenza ha
messo in evidenza il profondo e radicato valore dell'accoglienza
nelle nostre comunità, dove l'iniziale sensazione di incertezza e
paura ha poi lasciato spazio a un'innata solidarietà che il
popolo friulano da sempre possiede e manifesta quando è
necessario".
Emerge dunque la necessità di conoscere meglio i fenomeni, di
informare e condividere le politiche necessarie a governare i
processi proprio per evitare paure e tensioni spesso immotivate e
queste iniziative servono proprio a questo scopo.