FI: Ziberna, Province restano in Costituzione ma spariscono da noi
(ACON) Trieste, 6 dic - COM/AB - La presidente della Regione
Debora Serracchiani somiglia molto a quei bambini abilissimi
nello smontare i giocattoli, ma incapaci di ricomporli. Insomma è
bravissima a distruggere, ma incapace di costruire. La storia è
piena di simili personaggi. Così ha fatto con la sanità, con gli
enti locali, che non erano suoi giocattoli, bensì servizi
essenziali per i cittadini della nostra regione.
Ad affermarlo è Rodolfo Ziberna, vicecapogruppo FI in Consiglio
regionale, che aggiunge:
Sarebbe bene che prendesse atto dei gravi danni procurati alla
sanità regionale come agli enti locali, senza aver migliorato i
dati economici e occupazionali e, coerentemente, si dimettesse
dalla carica di presidente per andare al voto e riportare il buon
governo in regione.
Tra i tanti danni, uno tra tutti è stato la sostituzione delle
quattro Province con diciotto miniprovince (Uti), mentre la
bocciatura del referendum costituzionale ha decretato la
permanenza delle Province in Italia, con un forte odore di
incostituzionalità della stessa legge Del Rio. Cosa faremo quando
compiti, funzioni, risorse, saranno destinate dallo Stato alle
Province? Cosa faremo quando competenze di articolazioni
periferiche dello Stato dovranno essere esercitate in ambito
provinciale?
La presidente Serracchiani, indifferente alle conseguenze delle
proprie azioni, ha accelerato i tempi imponendo l'approvazione
della legge soppressiva delle Province prima del referendum
costituzionale, con il risultato che ora rimangono nel resto del
Paese ma non nella nostra regione.
Ed ora? Autorevoli costituzionalisti ritengono che obblighi di
coerenza costituzionale impongano al Friuli Venezia Giulia di
ripristinare l'Ente provincia. Ma come fare quando i buoi sono
già scappati dalla stalla, ovvero quando la Regione ne ha
scippato l'80% delle competenze sottraendole al territorio, i
dipendenti sono già transitati prevalentemente alla Regione e ha
già creato ben diciotto miniprovince che costano di più e che
hanno abbassato la qualità dei servizi?
Il Consiglio regionale, dominato dalla sinistra, se avesse voluto
avrebbe potuto modificare le proposte della presidente: adesso si
assuma tutte le responsabilità di questa deleteria condizione.