CR: leggi di bilancio, relatore di maggioranza Paviotti (1)
(ACON) Trieste, 13 dic - RCM - Il bilancio regionale di
previsione per il 2017 si struttura in base alla stima di un
incremento delle entrate tributarie pari a circa 190 milioni di
euro, dovuti principalmente all'incremento della
compartecipazione delle imposte più significative, in particolare
Irpef e Iva.
È quanto ha affermato Pietro Paviotti (Citt), primo relatore di
maggioranza dei documenti finanziari al varo dell'Aula: nota di
aggiornamento al "Documento di economia e finanza regionale";
disegno di legge n. 167 "Legge collegata alla manovra di bilancio
2017-2019"; ddl n. 168 "Legge di stabilità 2017"; ddl n. 169
"Bilancio di previsione per gli anni 2017-2019 e per l'anno
2017".
Oltre al previsto incremento delle entrate tributarie - ha così
proseguito Paviotti -, l'altro fattore che incide in modo
positivo sulla costruzione della manovra di bilancio è
rappresentato dagli effetti del patto sottoscritto, a fine 2014,
tra la presidente Serracchiani e l'ex ministro dell'Economia,
Padoan. Il 70% del previsto incremento di gettito per il 2017
sarebbe eroso in assenza del suddetto patto, che anche nel 2017
ci consente di trattenere in Regione 120 mln, limitando il
contributo a soli 10 mln circa, aggiuntivi rispetto all'anno
precedente. Anche dal lato della spesa (il cosiddetto contributo
in termini di indebitamento netto) si assiste a una compressione
limitata a soli ulteriori 10 mln circa per effetto degli 80 mln
risparmiati grazie al patto Serracchiani/Padoan.
Passando alla disamina dei settori in cui si articola la manovra
finanziaria, Paviotti ha messo in evidenza che la spesa corrente
per il Servizio sanitario regionale dispone di 90 mln in più
rispetto allo stanziamento di inizio anno. Nei confronti
dell'assestato 2016, l'incremento è di 40 mln, teso a spesare
essenzialmente l'aumento del personale. Relativamente al sistema
salute, si segnalano inoltre gli stanziamenti per progetti di
odontoiatria sociale rivolti alla popolazione in età pediatrica;
interventi sulle malattie infettive nelle scuole; risorse per il
contrasto del gioco d'azzardo patologico. Tra le misure di
welfare, quella per contrastare la povertà e l'esclusione
sociale: nel 2017, stanziamento complessivo di 40 mln (di cui 30
di fondi regionali). L'abbattimento per le rette degli asili nido
dispone di 11,3 mln; è previsto 1 mln per i progetti delle
associazioni di famiglie; il Fondo per l'autonomia possibile
dispone di circa 37 mln.
Per ciò che riguarda le attività produttive, prosegue la
facilitazione dell'accesso al credito da parte delle imprese
attraverso i consorzi garanzia fidi e il sistema dei fondi di
rotazione. A questo fine sono stati garantiti, per il 2017, i
livelli di spesa dello scorso esercizio. Sono apportate alla
legge "Rilancimpresa" (LR 3/2015) piccole modifiche tese a
favorirne ancor più l'utilizzo da parte degli operatori
economici, come l'apertura di una linea contributiva per
sostenere gli investimenti nei progetti di coworking. Per ciò che
riguarda il settore agricolo, i finanziamenti a favore del Fondo
di rotazione sono pari a 4,5 mln. Si segnalano inoltre gli
interventi per la zootecnia (1,5 mln); gli interventi per la
manutenzione e per le opere idraulico-forestali (5,4 mln) e
quelli particolarmente significativi di miglioramento del sistema
irriguo (11,4 mln). Nel complesso le risorse manovrabili a favore
delle attività produttive passano dai 37 mln iniziali del 2016 a
58 mln.
Per le politiche del lavoro, tra gli interventi si evidenziano
quelli a favore di persone con disabilità (3,5 mln) e quelli per
lavori socialmente utili e i cantieri lavoro (2,4 mln).
Per ciò che attiene gli Enti locali, è consolidato il
finanziamento triennale che consente ai Comuni una adeguata
certezza delle risorse a disposizione. Per il 2017 vi è un
incremento importante del Fondo di perequazione: il Fondo
rappresenterà il 30% delle risorse da trasferire ai Comuni e ciò
avverrà non più sulla base di quanto loro trasferito in passato
(spesa storica), ma secondo criteri che mettono in luce i
fabbisogni e i costi standard dei servizi da erogare. La manovra
individua più puntualmente anche le risorse da assegnare alle
Unioni territoriali intercomunali (Uti) in relazione alle
funzioni che le stesse andranno a esercitare, in particolare
quella attinente ai Servizi sociali dei Comuni, per un importo
complessivo di 35 mln circa. In sintesi, il trasferimento agli
Enti locali, nel 2017, consiste di poco più di 400 mln che, se si
considerano i minori trasferimenti alle Province per funzioni ora
esercitate dalla Regione, è in sostanziale continuità con quanto
trasferito nell'esercizio precedente.
Per l'ambiente e il territorio, ai 14 mln recentemente ripartiti
per le manutenzioni straordinarie dei corpi idrici, si aggiungono
i 4 mln stanziati per il 2017 per le manutenzioni ordinarie. A
ciò va aggiunta la dotazione in favore della Protezione civile
per 9 mln complessivi; 1 mln per sostenere la realizzazione degli
allacciamenti fognari in quei territori soggetti a procedure di
infrazione comunitaria a causa del ritardo accumulato nella
depurazione dei reflui urbani; 1,9 mln a favore dei Comuni per
l'installazione di reti di teleriscaldamento.
Il finanziamento delle attività culturali prosegue secondo lo
schema dei bandi e della programmazione triennale; si
contribuisce, con mezzo milione di euro a favore della Fondazione
FS Italiane, alla valorizzazione dello storico Museo ferroviario
di Trieste Campo Marzio. Per il settore sportivo, si procedere a
un ulteriore scorrimento della graduatoria del bando di
finanziamento dei lavori di ordinaria manutenzione degli impianti
sportivi con una nuova dotazione di 0,75 mln.
Il dato di sintesi a favore di infrastrutture, lavori pubblici e
traporti prevede un incremento, sempre per il 2017, di quasi 100
mln. Nel campo dell'edilizia pubblica, 2 mln sono per la
riqualificazione dei centri minori, borghi rurali e piazze.
(immagini tv)
(segue)