News


CR: leggi di bilancio, relatore di minoranza Cargnelutti (5)

13.12.2016
12:28
(ACON) Trieste, 13 dic - MPB - Prima di entrare nel merito della manovra di bilancio 2017, una valutazione di metodo anche da Paride Cargnelutti (Ncd), secondo relatore di minoranza, per stigmatizzare la stretta tempistica imposta dalla Giunta per l'esame dei documenti finanziari in Commissione in un lasso di tempo nel quale l'Aula è stata impegnata a discutere provvedimenti legislativi piuttosto complessi.

Quanto alla nota di merito sui documenti contabili, Cargnelutti si è soffermato sul DEFR, definito lacunoso, e sulla mancanza di una analisi sull'andamento del debito nazionale e locale. Per quanto riguarda le politiche regionali, il DEFR è utile per comprendere la situazione attuale e quella futura in materia di coordinamento della finanza pubblica, di risorse libere manovrabili, e di concorso in termini di indebitamento netto che riducono la capacità di spesa della Regione. Dati in aumento per quest'ultimo aspetto, da considerare nelle proiezioni rispetto al 2017 e ancor più rispetto al 2018 e da tener presente nella rinegoziazione del Patto Stato-Regione che scadrà il prossimo anno, e coinvolgendo in ciò anche il Consiglio regionale.

In merito al ddl di stabilità 2017 la Giunta regionale ha finalmente recepito alcune, se non tutte, le nostre linee economiche - ha detto Cargnelutti dando una valutazione di quanto è stato fatto e denunciando ciò che si sarebbe potuto fare.

In dettaglio, su un bilancio complessivo di 3,7 miliardi di euro di risorse regionali libere, la quota più rilevante (2,6 miliardi) è assorbita da sanità e politiche sociali, con 100 milioni in più rispetto all'esercizio 2016, anche se dal punto di vista finanziario la contrattualizzazione della spesa sta indebolendo la Regione. Difatti, se la spesa cresce e il riconoscimento in compartecipazioni diminuisce, il disequilibrio mangia risorse a discapito dell'autonomia ed è qui che bisogna marcare stretto il Governo nazionale strappandogli un accordo che consenta alla Regione di livellare i due fattori. Inoltre in tema di sanità, la riforma non sembra aver dato il risultato atteso. Cargnelutti ha poi elencato gli aspetti più importanti che hanno visto l'accoglimento di indicazioni di Ncd: interventi volti a favorire il recupero, la riqualificazione o il riuso del patrimonio immobiliare esistente; valorizzazione dei beni e attività culturali attraverso contributi una tantum per la costruzione, la ristrutturazione, l'ampliamento e la straordinaria manutenzione di istituti di istruzione religiosa e opere di culto; contributi per manutenzione ed efficientamento energetico degli immobili privati; incentivi a soggetti pubblici e privati per rimozione e smaltimento dell'amianto, e per l'installazione degli impianti di ricarica per alimentare auto elettriche; incentivi all'imprenditoria femminile; sostegno all'occupazione, a piccole e medie imprese per le operazioni di cessione del credito a ristoro delle difficoltà economiche causata da comprovati accadimenti di natura geopolitica; finanziamento al Fondo regionale per la protezione civile; sostegno a gestione e manutenzione della rete di banda larga; contributi alle società sportive non professionistiche; finanziamento alle Comunità montane, fino alla loro soppressione, per la concessione degli aiuti previsti dalla LR 33/2002; contributi straordinari ai poligoni di tiro, per l'adeguamento degli impianti di sci, per l'allacciamento alla rete fognaria (50%); eliminazione delle penalità per i Comuni che non entrano nelle Uti.

Ciò che manca è il coraggio di una vera operazione di riduzione delle imposte e delle tasse che aumenti la disponibilità a famiglie e imprese e una ripresa del settore dell'edilizia, motore dell'economia regionale e italiana. Si sarebbero dovuti riformare i procedimenti amministrativi per semplificare e accelerare la contribuzione alle imprese; manca anche una semplificazione burocratica che doveva partire dallo sfoltimento delle centinaia di regolamenti attuativi. Se la riforma sanitaria va portata avanti fino in fondo, va potenziato il welfare con un reddito fiduciario legato al lavoro. Inoltre - e questo rappresenta il più grave vulnus alla programmazione finanziario-economica della Regione - mancano regole concordate con lo Stato affinché esso non possa mettere mano alle entrate della Regione attraverso il principio del coordinamento di finanza pubblica.

Quando andremo a trattare il prossimo Patto con lo Stato - ha concluso il relatore - dovremo far capire che alla serietà nei conti della Regione deve corrispondere altrettanta da parte dello Stato.

(immagini tv)

(segue)