CR: leggi di bilancio, relatore di minoranza Piccin (6)
(ACON) Trieste, 13 dic - MPB - Con una analisi generale sulla
situazione italiana e regionale, e sul dissenso espresso dai
cittadini nei confronti delle riforme (sanità e Uti), Mara Piccin
(FI) afferma che l'attuale maggioranza continua con la legge di
stabilità 2017 a perseguire le politiche bocciate in questi anni
e critica il metodo adottato con quella che sarà ricordata come
la "finanziaria-lampo" della storia della Regione poiché in meno
di 30 giorni, dal 17 novembre, giorno della distribuzione
telematica dei documenti contabili, al 16 dicembre, giorno
previsto per l'approvazione, i consiglieri regionali sono
chiamati a esprimersi sull'allocazione di oltre 7 miliardi di
risorse pubbliche: una pesante contrazione dei tempi imposta
quando nell'era dell'armonizzazione dei bilanci, i documenti
contabili e la loro mole sono aumentati, senza contare gli
impegni d'Aula di novembre (13 sedute) per varare disposizioni
complesse.
Nel merito, questa legge di stabilità non applica particolari
stimoli all'economia regionale (si concedono ad esempio
contributi per 800mila euro ai proprietari di campeggio e non un
euro per l'incremento delle strutture alberghiere), mentre
l'agricoltura più che raddoppia lo stanziamento iniziale e lo
distribuisce in diversi interventi di incentivazione e promozione
del settore e dei prodotti locali.
Per tutela dell'ambiente ed energia vengono stanziate risorse per
oltre 10 milioni per investimenti relativi agli impianti di
depurazione e alle reti fognarie del servizio idrico integrato,
intervento tampone dopo le sanzioni Ue; degna di nota è la
previsione di contributi per la rimozione e lo smaltimento
dell'amianto da edifici privati a uso residenziale o di proprietà
di imprese; bisognerebbe però affrontare il problema in maniera
integrata e unitaria.
In tema di edilizia, in attesa degli effetti della legge di
riordino delle Ater, la positività dei 7 milioni per il recupero,
la riqualificazione o il riuso del patrimonio immobiliare privato
in stato di abbandono o di sottoutilizzo viene controbilanciata
dal taglio di 2,5 milioni di contributi alle Ater per
l'adeguamento degli alloggi non allocabili.
Su infrastrutture e trasporti, se degni di nota sono i 54 milioni
di finanziamento del progetto Pramollo-Nassfeld e l'ulteriore
milione di euro per l'ammodernamento della linea Udine-Cividale,
è incomprensibile lo storno di 10 milioni al capitolo relativo
alle spese per la gestione della rete infrastrutturale
ferroviaria quando sarebbe opportuno accantonare risorse per
progetti innovativi per la mobilità delle persone.
Incrementano le dotazioni finanziarie per cultura, sport e
immigrazione per una regione che si colloca in sesta posizione a
livello nazionale per spesa media per tempo libero e cultura, ma
- per Piccin - i 610mila euro in più previsti dal programma delle
politiche di immigrazione sommati ai 5 milioni di nuovo
stanziamento per i minori stranieri non accompagnati impegnano
risorse che potrebbero essere utilizzate, ad esempio, per
garantire condizioni di vita più dignitose a sostegno delle
famiglie monoparentali e dei genitori separati o divorziati in
situazione di difficoltà che ammontano ormai a oltre 50mila nella
nostra regione.
Denunciata poi l'assenza di politiche di collegamento tra
formazione, università e lavoro e l'esiguità dell'articolo
dedicato a salute e politiche sociali; ribadite anche le critiche
sulle Uti; per Piccin l'unico plauso sul fronte delle Autonomie
locali è per la dotazione di 2,5 milioni di euro per il Fondo per
l'extragettito Imu, che dovrà essere rimpinguato in assestamento.
E se anche quest'anno le risorse per l'attuazione delle riforme
contrastate ci sono e sono rilevanti, ha evidenziato che le spese
correnti nette di questa legge di stabilità ammontano a oltre 5,6
miliardi, mentre gli investimenti netti si attestano a soli 651
milioni di euro, una cifra davvero esigua non condivisa da Forza
Italia che giudica arrendevole l'impatto della Giunta rispetto al
tema.
Non troviamo un disegno sistemico dietro questa legge di
stabilità - ha affermato -. E gli "interventini" da 3-4 commi per
articolo sono lo specchio di questa realtà. Diminuiscono le
risorse per ripianare il debito e aumentano i costi di
funzionamento della macchina amministrativa.
Tuttavia non tutti i mali del Friuli Venezia Giulia sono da
attribuire all'attuale Esecutivo regionale - ha concluso Piccin
che ha indicato le colpe del contesto economico nazionale, in
particolare per quanto riguarda il settore industriale dove non
bastano gli strumenti finanziari forniti dalle banche a far
ripartire l'intero comparto soprattutto nella nostra Regione data
la concorrenza fiscale di Austria e Slovenia.
(immagini tv)
(segue)