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I volti dell'alienazione, in Consiglio i disegni di Sambonet

13.12.2016
16:17
(ACON) Trieste, 13 dic - MPB - E' approdata a Trieste, ospitata nel palazzo sede del Consiglio regionale, in piazza Oberdan 6, la mostra "I volti dell'alienazione" con i disegni e gli schizzi che l'artista e designer vercellese Roberto Sambonet, scomparso ventun anni fa, realizzò tra il 1951 e il 1952 a Juqueri nel manicomio della regione di San Paolo del Brasile.

Tappa conclusiva quella nel capoluogo regionale e di grande significato simbolico dopo un percorso che ha portato una quarantina di disegni e settanta schizzi di Sambonet in molte città italiane, da Milano, Firenze, Roma fino a Matera, Brescia, Bologna, Ferrara, per sensibilizzare in merito alla chiusura degli OPG, gli ospedali psichatrici giudiziari ancora aperti in Italia, proprio perchè da Trieste con Franco Basaglia ha preso il via il rivoluzionario processo di cambiamento che ha portato alla chiusura dei manicomi.

All'inaugurazione dell'esposizione, che resterà aperta al pubblico fino al 27 gennaio, i vicepresidenti del Consiglio regionale Igor Gabrovec e Paride Cargnelutti assieme al vicepresidente della Giunta Sergio Bolzonello, all'assessore Gianni Torrenti e a numerosi consiglieri tra i quali Franco Rotelli che ha condiviso l'esperienza basagliana e ha voluto portare in questa sede la mostra; con loro i curatori - Franco Corleone, già sottosegretario alla Giustizia e attualmente Garante dei diritti dei detenuti della Regione Toscana e Commissario nazionale per la chiusura degli OPG, e Ivan Novelli tra i fondatori della Società della Ragione che da anni è protagonista sulle questioni del carcere, della giustizia, della dignità delle persone private della libertà - insieme con lo psichiatra Peppe Dell'Acqua e il sindacalista Stefano Cecconi, di StopOpg.

I disegni esprimono una grande sofferenza, rappresentano una implacabile denuncia, costituiscono un vero e proprio reportage carico di tensione realizzato ben prima che la fotografia documentasse questi luoghi di contenzione, ben prima che cominciasse l'esperienza di Basaglia e la riflessione sul ruolo delle istituzioni.

Sambonet frequentò per sei mesi il manicomio brasiliano di Jaquiri dove erano internate 15 mila persone. Con poche linee riesce a cogliere e a fissare la sofferenza, la brutalità della contenzione, a tradurre gli interrogativi profondi che prova stando al cospetto di un uomo legato, a raccontare cosa rappresenti l'oggettivazione della persona che porta alla chiusura nella stessa propria malattia, con il capo coperto come unica difesa. Ed è proprio questa l'immagine intensa e dolente riprodotta sulla copertina del catalogo che accompagna la mostra e che raccoglie, assieme ai disegni, anche scritti che analizzano l'esperienza di Sambonet, la sua denuncia, e il significato che questo ciclo di disegni del manicomio ha nella evoluzione multidisciplanare dell'artista. Ma anche una riflessione firmata da Corleone sulla forza dell'utopia per cancellare l'ergastolo bianco, e una di Stefano Cecconi sull'ultima scadenza per la chiusura degli OPG.

Il 31 marzo 2015, cinque anni dopo la denuncia illustrata in maniera inoppugnabile dalla Commissione Marino degli orrori presenti nei sei manicomi criminali, ribattezzati ospedale psichiatrico giudiziario, si è conclusa la riforma dell'assistenza psichiatrica iniziata nel 1978 con l'approvazione della legge Basaglia, la 180, amata e vituperata. Quella è la data fissata dalla legge per la chiusa degli OPG e oggi, venti mesi dopo, poco meno di 30 persone sono ancora rinchiuse nei due manicomi giudiziari superstiti.

Per quando la mostra di Trieste chiuderà i battenti, anche queste realtà saranno chiuse. Una chiusura di grande significato simbolico, perchè da qui, dove è iniziata una battaglia civile di grande impatto, si potranno prefigurare politiche diverse e prospettive di vita centrate sull'inserimento sociale. E' in questa logica che è stata lanciatal'idea di organizzare per quel giorno un convegno nazionale per guardare al futuro dopo la chiusura degli OPG.

La mostra sarà visitabile dal lunedì al giovedì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30; il venerdì dalle 9.30 alle 13.00.

(foto, immagini tv)