CR: leggi di bilancio, intervento presidente Serracchiani (3)
(ACON) Trieste, 14 dic - AB - Leggi di bilancio, richiamo su
quel che è stato fatto, ma non solo nell'intervento della
presidente della Regione Debora Serracchiani, che ha toccato
anche temi politici per concludere con una considerazione di
carattere personale che ha toccato nel profondo il suo stato
d'animo.
La legge di bilancio - ha esordito - prosegue nella stessa
direzione intrapresa tre anni e mezzo fa, quando abbiamo iniziato
a lavorare alla tenuta dei conti, a rivedere gli accordi
finanziari, a mettere in sicurezza alcune poste importanti come
la terza corsia, al sistema delle infrastrutture, con il porto di
Trieste che ha aumentato del 30% i suoi servizi ferroviari, ai
bandi europei e alle opportunità che ne derivano.
Abbiamo fatto una riforma della sanità estremamente innovativa -
ha aggiunto - utilizzando molto la leva della specialità, per
mettere in sicurezza l'aspetto economico e migliorare i servizi
sul territorio.
E a questa va aggiunta la riforma degli Enti locali, con il
superamento delle Province, principio votato all'unanimità da
questo Consiglio regionale. Poi, sull'attuazione della riforma
degli Enti locali non ci siamo trovati tutti d'accordo: siamo
consapevoli che ci sono cose ancora da mettere a punto e che non
abbiamo azzeccato tutte le risposte, ma vogliamo una riforma che
possa garantire ai cittadini tutta una serie di servizi che erano
a rischio.
Abbiamo fatto ogni sforzo possibile per migliorare questa
riforma, abbiamo accolto la stragrande maggioranza delle
richieste che ci sono pervenute - ha detto la presidente -
confido che troveremo ancora soluzioni condivise se ci sarà la
disponibilità al confronto. A meno che non si voglia bocciarla
etichettandola solo come la riforma Seracchiani.
Lombardia, Veneto, Emilia Romagna stanno adottando soluzioni che
vanno in questa direzione, cosa che ci conforta in quello che
stiamo facendo. E ribadisco che abbiamo tutto, le risorse, i
dipendenti, è in atto il processo di revisione di deleghe e
funzioni, nessun dipendente pubblico rimarrà a casa. Perciò credo
che questo lavoro si possa e si debba fare tutti assieme, anche
con le opposizioni, se avranno un comportamento costruttivo e non
distruttivo.
La presidente Serrachiani ha quindi aperto una parentesi
politica: quando nel 2009 fui eletta al Parlamento europeo - ha
ricordato - mi chiesero di candidarmi alla Segreteria del Pd; nel
2011 mi chiesero di candidarmi presidente di questa Regione e
fecero altrettanto l'anno dopo: nel luglio 2012 sciolsi la
riserva e nel 2013 fui eletta presidente del Friuli Venezia
Giulia. Da quel momento sono sempre stata inserita nel toto
ministri di tutti i Governi che si sono succeduti, ma io ho
continuato a fare la presidente di questa Regione, portando
avanti le riforme sulle quali mi ero impegnata ed è ciò che
continuo a fare.
Il voto di domenica - ha riconosciuto - è stato pesante per tutti
gli effetti che sta avendo per la politica nazionale e regionale;
dietro quel voto c'è tutto, ci sono i disagi, i malumori, le
situazioni difficili che viviamo ogni giorno. Ci sono stati
errori su come è stata fatta la campagna elettorale e ora ognuno
sta pagando per questo.
A chi mi chiede le dimissioni da vicesegretario nazionale del Pd
rispondo che questo è un dato che attiene alla politica. Non è
giusto, non è corretto, non è opportuno che si stia sempre a
pensare a quello che farò da qui ai prossimi mesi. Ciò che è
importante è continuare a governare la regione nel modo più serio
possibile. Ci sarà un momento in cui tutte queste valutazioni
saranno prese, ma oggi è giusto dire che le cose fatte sono state
tante, è giusto metterle in fila, comunicarle, aggiustarle,
attuarle.
Per l'ultima, amara considerazione di carattere personale, Debora
Serracchiani non ha potuto trattenere un tono di voce rotto
dall'emozione. Non so se è stato perché sono una donna, non so se
perché non sono nata qui - ha detto - ma ho sopportato attacchi
tutti esclusivamente personali. Non dite però che non ho dedicato
a questa regione tutta mé stessa, perché a questa regione ho
sacrificato le cose più care che avevo.
(immagini tv)
(segue)