Europa dei cittadini dopo Brexit: Iacop a convegno a San Daniele
(ACON) San Daniele del Friuli, 17 dic - MPB - Quale Europa dei
cittadini dopo Brexit?
Se ne è parlato a San Daniele del Friuli, nella cornice della
Biblioteca Guarneriana che ospita la sala consiliare del Comune,
in una tavola rotonda che, davanti a un pubblico in gran parte
rappresentato dagli studenti degli istituti superiori della
città, ha analizzato la situazione da più punti di vista, per
arrivare alla conclusione comune che i cittadini devono essere
più presenti in Europa e che l'Europa futura deve essere diversa
dall'attuale.
Organizzato con il patrocinio del Consiglio regionale e del
Comune di San Daniele e la collaborazione di ANCI, Ute di Udine e
Casa per l'Europa di Gemona, l'incontro ha visto susseguirsi gli
interventi del presidente del Consiglio regionale Franco Iacop,
dell'europarlamentare Isabella De Monte, del presidente
dell'AICCRE Franco Brussa, di Giovanni Di Stasi già presidente
del Congresso dei Poteri Locali e regionali d'Europa e della
Regione Molise, di Alfonso Zardi capo dipartimento istituzioni
democratiche e governance del Consiglio d'Europa, e di Chiara
Bianchizza, vicedirettore dell'Isig di Gorizia, coordinati dal
presidente dell'Isig Roberto Collini.
Dopo Brexit, di Europa si può e si deve parlare ancora - è stato
detto. Anzi, se ne deve parlare e scrivere, e insistere perché
deve restare argomento all'ordine del giorno. Era questo il
pensiero di Alcide De Gasperi, considerato più che mai attuale
oggi che è in crisi il modello sociale europeo mentre le
difficoltà risvegliano antiche identità e sentimenti xenofobi.
L'Europa che ha consentito di assicurare in questi 70 anni la
pace, di rendere impossibili condizioni per fare la guerra, di
aprirsi alla libera circolazione, ha conosciuto momenti di
delusione, è diventata estranea, viene percepita come una gabbia,
e Brexit è solo la cartina di tornasole dello scollamento tra
cittadini e istituzioni; non si ha più il coraggio di parlare di
Europa federale, e a parlare sono solo quelli che nell'Europa non
credono.
E' fondamentale parlare di quale Europa per i cittadini - ha
sottolineato Iacop anche nella sua veste di membro del Comitato
delle Regioni -: l'Europa delle Regioni, delle realtà locali,
delle identità, dei giovani. L'esito del voto Brexit è il
risultato della paura che attraversa l'Europa, ma la sua analisi
dice che i giovani hanno risposto diversamente. E allora occorre
ridare slancio ai valori fondanti, quelli della pace, della
solidarietà, della condivisione e della coesione sociale, dei
diritti, del rispetto e della partecipazione, per affrontare i
grandi problemi dei flussi migratori, del progressivo
invecchiamento della società europea con il 60% di anziani, del
mondo del lavoro che cambia. Ci sono strumenti di partecipazione
che vanno rifondati - ha aggiunto ricordando che i Consigli
regionali partecipano alla formazione del processo legislativo
europeo, ma anche che solo l'1,16% del PIL degli Stati membri è
destinato alle politiche europee, una percentuale troppo bassa
per condizionare il futuro e lo sviluppo dell'Europa. Occorre
lavorare per una Europa in cui la voce dei cittadini si faccia
sentire. Per questo è fondamentale l'interlocuzione costante con
i territori.
Ed il messaggio emerso da tutti gli interventi è quello
dell'importanza centrale della conoscenza. Le domande più
richieste sul web all'indomani del voto hanno infatti rivelato la
mancanza di una informazione critica nei cittadinanza. La
mancanza di conoscenza determina una perdita di potere per il
cittadino; è importante quindi operare per una cittadinanza
attiva, europea, fondata sulla multiculturalità, sulle relazioni
di pace e sul volontariato. Esempi concreti sono stati al
proposito portati dall'Isig che, come istituto di ricerca ha
lavorato molto con il Consiglio d'Europa e ha messo a punto
progetti, molto partecipati dai giovani, per creare modelli di
solidarietà per lo sviluppo locale e manuali per gli scambi e per
rimuovere ostacoli nella cooperazione transfrontaliera.
(immagini tv)