Capigruppo con lavoratrici precarie dei centri per l'orientamento
(ACON) Trieste, 20 dic - AB - Scadrà fra pochi giorni, il 31
dicembre, il contratto di somministrazione di nove lavoratrici
impiegate nei centri di orientamento permanente
dell'Amministrazione regionale. Alcune sono in questa situazione
dal 2000.
Per capire quale sarà il loro futuro, cinque lavoratrici, in
rappresentanza di tutte le altre, hanno esposto la situazione ai
capigruppo del Consiglio regionale, aggiungendo che nei prossimi
tre anni il personale di questo servizio che dipende direttamente
dalla Regione passerà da 32 a 23 unità, alcune delle quali hanno
già anticipato l'intenzione di chiedere il part-time.
Una riorganizzazione di questo tipo rischia di mettere in
ginocchio un servizio unico in Italia e fiore all'occhiello di
questa Regione e mette nuovamente in discussione il futuro di
persone che hanno maturato una professionalità di alto profilo,
impegnate in funzioni orientative, di consulenza che interessano
i ragazzi in età scolare, gli studenti fino all'università, il
post laurea, ma anche agli adulti che hanno la necessità di
trovare un lavoro o di essere riorientati dopo averlo perso.
La questione non ha lasciato indifferenti i capigruppo che, anzi,
proprio condividendo le preoccupazioni, si sono posti il problema
di come porre fine a questa situazione di precarietà e non
depauperare un servizio così importante. Così la II Commissione,
competente in materia, chiederà quanto prima un incontro
all'assessore Panariti per fare il punto della situazione e
cercare le strade da percorrere per giungere a una positiva
soluzione.
(foto, immagini tv)