Citt: Gregoris, ognuno sarà libero di utilizzre il pozzo artesiano
(ACON) Trieste, 22 dic - COM/AB - La Giunta regionale ha
accolto un ordine del giorno dei Cittadini sui pozzi artesiani,
documento che la impegna a tener fermo il principio secondo il
quale l'obbligatorietà di allacciamento alla rete di acquedotto
pubblico esistente o in corso di realizzazione non si applica
alle unità abitative esistenti servite da pozzi artesiani nel
rispetto delle norme igienico sanitarie".
A metterlo in evidenza è il consigliere dei civici Gino Gregoris,
che sottolinea come venga così messo un punto alle polemiche
relative al paventato obbligo di allacciamento agli acquedotti
per chi utilizza già un pozzo artesiano.
"E' un principio che non è stato mai messo in discussione -
precisa Gregoris, primo firmatario del documento - e che era già
contenuto nelle disposizioni del documento predisposto dal Tavolo
tecnico incaricato di fornire indicazioni per la disciplina delle
nuove terebrazioni".
Il documento suggeriva infatti l'obbligatorietà
dell'allacciamento all'acquedotto, qualora esistente, soltanto
per le nuove unità abitative o per quelle esistenti ma non ancora
servite. L'ordine del giorno dei Cittadini specifica con
chiarezza che saranno escluse dall'obbligo le unità abitative già
servite da un pozzo artesiano.
"Per noi la difesa dei nostri pozzi è un principio saldo e
inviolabile, che riguarda anche la nostra storia e la nostra
cultura - ha spiegato Gregoris - e che scorre parallelo alla
necessità di ridurre gli sprechi di risorse idriche: le due cose
devono poter coesistere grazie a regole certe e al buon senso
nell'applicarle".
Nelle scorse settimane Gino Gregoris era stato protagonista di
una lettera inviata a migliaia di famiglie del pordenonese, nelle
quali informava sui contenuti della riforma in fase di
realizzazione con il Piano regionale di tutela delle acque,
rassicurando sull'infondatezza della paura che il territorio
venisse acquedottizzato.
"Allo stato attuale - così il consigliere regionale - il nostro
ordine del giorno, che ribadisce il caposaldo della libertà dei
cittadini di utilizzare il proprio pozzo artesiano, è l'unico
atto approvato dalla Regione, ed è un'ulteriore garanzia per ciò
che si realizzerà in futuro. La decisione di portarlo in
approvazione è nata dall'ascolto e dal confronto con i cittadini
del nostro territorio a seguito delle lettere che abbiamo
inviato: la più grande paura era di subire l'imposizione di
chiudere il proprio pozzo artesiano ed essere allacciati a un
acquedotto. Ora, per chi non si fida delle sole parole, abbiamo
un documento che certifica che non sarà così".