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Citt: Gregoris, ognuno sarà libero di utilizzre il pozzo artesiano

22.12.2016
12:24
(ACON) Trieste, 22 dic - COM/AB - La Giunta regionale ha accolto un ordine del giorno dei Cittadini sui pozzi artesiani, documento che la impegna a tener fermo il principio secondo il quale l'obbligatorietà di allacciamento alla rete di acquedotto pubblico esistente o in corso di realizzazione non si applica alle unità abitative esistenti servite da pozzi artesiani nel rispetto delle norme igienico sanitarie".

A metterlo in evidenza è il consigliere dei civici Gino Gregoris, che sottolinea come venga così messo un punto alle polemiche relative al paventato obbligo di allacciamento agli acquedotti per chi utilizza già un pozzo artesiano. "E' un principio che non è stato mai messo in discussione - precisa Gregoris, primo firmatario del documento - e che era già contenuto nelle disposizioni del documento predisposto dal Tavolo tecnico incaricato di fornire indicazioni per la disciplina delle nuove terebrazioni".

Il documento suggeriva infatti l'obbligatorietà dell'allacciamento all'acquedotto, qualora esistente, soltanto per le nuove unità abitative o per quelle esistenti ma non ancora servite. L'ordine del giorno dei Cittadini specifica con chiarezza che saranno escluse dall'obbligo le unità abitative già servite da un pozzo artesiano. "Per noi la difesa dei nostri pozzi è un principio saldo e inviolabile, che riguarda anche la nostra storia e la nostra cultura - ha spiegato Gregoris - e che scorre parallelo alla necessità di ridurre gli sprechi di risorse idriche: le due cose devono poter coesistere grazie a regole certe e al buon senso nell'applicarle". Nelle scorse settimane Gino Gregoris era stato protagonista di una lettera inviata a migliaia di famiglie del pordenonese, nelle quali informava sui contenuti della riforma in fase di realizzazione con il Piano regionale di tutela delle acque, rassicurando sull'infondatezza della paura che il territorio venisse acquedottizzato.

"Allo stato attuale - così il consigliere regionale - il nostro ordine del giorno, che ribadisce il caposaldo della libertà dei cittadini di utilizzare il proprio pozzo artesiano, è l'unico atto approvato dalla Regione, ed è un'ulteriore garanzia per ciò che si realizzerà in futuro. La decisione di portarlo in approvazione è nata dall'ascolto e dal confronto con i cittadini del nostro territorio a seguito delle lettere che abbiamo inviato: la più grande paura era di subire l'imposizione di chiudere il proprio pozzo artesiano ed essere allacciati a un acquedotto. Ora, per chi non si fida delle sole parole, abbiamo un documento che certifica che non sarà così".