M5S: Ussai, sanità, aumentato costo pro-capite ass. ospedaliera
(ACON) Trieste, 9 gen - COM/MPB - "Fanno sorridere le
dichiarazioni trionfalistiche dell'assessore Telesca sulla
qualità della Sanità del Friuli Venezia Giulia che sarebbe - a
suo dire - "in progresso rispetto al 2013 nel 58% degli
indicatori". Secondo l'assessore questi dati attestano che la
"Riforma del Friuli Venezia Giulia corre su un ottimo binario".
Peccato si tratti di dichiarazioni già in parte confutate
dall'indice di performance del sistema sanitario elaborato
dell'istituto di ricerca "Demoskopika" che certifica come nel
2016 il sistema sanitario regionale del Friuli-Venezia Giulia
abbia perso due posizioni nella classifica nazionale (dal 10° al
12° posto), posizionandosi in un area di mediocrità".
A parlare è Andrea Ussai, portavoce del Movimento Cinquestelle in
Consiglio regionale, che aggiunge: "Abbiamo voluto però
analizzare gli indicatori più significativi tra gli oltre cento
rilevati della Scuola superiore Sant'Anna di Pisa, da cui
l'assessore alla Salute ha preso spunto per le sue esternazioni.
"Facendo un confronto tra gli indicatori del 2014, epoca
pre-riforma, e quelli del 2015, anno in cui è entrata in vigore
la riforma, e analizzando una sessantina di indicatori suddivisi
in 11 classi, la posizione del FVG rispetto alle altre regioni
può essere riassunta nel seguente modo: per 1/3 degli indicatori
la posizione del FVG è rimasta invariata rispetto all'anno
precedente (il valore dell'indicatore non è sostanzialmente
mutato). In otto casi si è registrato un peggioramento della
performance rispetto all'anno precedente ma la posizione del FVG
è rimasta invariata (perché sono peggiorate anche le performance
delle altre regioni); per 1/3 gli indicatori la posizione del FVG
è migliorata di poco, con risultati rilevanti solamente nella
percentuale di fratture del collo del femore operate entro 2
giorni dall'ammissione (dal 5° al 3° posto), nella riduzione
della percentuale parti indotti (dal 12° all'8° posto) e
nell'efficacia assistenziale delle patologie croniche (dal 7° al
4° posto); inoltre, relativamente al percorso di emergenza
urgenza, si evidenzia un peggioramento di questi indicatori:
percentuale degli accessi al Pronto soccorso con codice giallo
entro 30 minuti e con codice verde entro 1 ora; infine, per 1/3
degli indicatori la posizione del FVG è peggiorata rispetto
all'anno precedente. In 4 casi è peggiorata nettamente: il tasso
di accessi al Day hospital medico standardizzato per 1000
residenti è passata dalla quinta alla sesta posizione;
l'integrazione ospedale-territorio dalla quinta all'ottava; il
percorso oncologico è passato dalla quinta alla nona posizione ma
soprattutto il costo pro-capite per assistenza ospedaliera (da
559,44 a 853,48 pro-capite) dal 1° all'8° posto.
"Sostanzialmente: la posizione del Friuli Venezia Giulia,
relativamente alla performance sanitaria, è rimasta invariata
(registrando un lieve miglioramento in alcuni indicatori e un
peggioramento in altri) nell'area delle cure domiciliari,
capacità di governo della domanda, appropriatezza chirurgica e
qualità di processo. La posizione della regione invece è
retrocessa nell'area dell'integrazione ospedale-territorio,
dell'appropriatezza prescrittiva farmaceutica, del percorso
oncologico, del percorso emergenza-urgenza, degli abbandoni da
pronto soccorso, del governo della spesa farmaceutica e dei
dispositivi e del costo pro-capite per l'assistenza ospedaliera.
""Farsi belli" usando gli indicatori della Scuola superiore
Sant'Anna di Pisa del 2015 sostenendo che "la Riforma della
Sanità del FVG corra su ottimi binari" non funziona" - sottolinea
Ussai evidenziando che "se la qualità del Sistema sanitario
regionale, nonostante le numerose criticità, continua ad essere
buono non è certamente merito di questa riforma".
"Anzi, - aggiunge il consigliere M5S - gli indicatori della
Scuola superiore Sant'Anna di Pisa dimostrano che i primi effetti
della riforma sanitaria targata Partito democratico sono stati un
aumento del costo pro-capite per assistenza ospedaliera con un
netto peggioramento degli indicatori del percorso
emergenza-urgenza (come gli abbandoni dal pronto soccorso) e
dell'integrazione ospedale-territorio, aree - queste - che
dovevano essere il fiore all'occhiello dell'attuale riordino del
Servizio sanitario regionale".
Conclude Ussai: "Un'analisi più approfondita e completa dimostra
infatti che la Sanità del Friuli Venezia Giulia non è migliorata,
anzi, nelle aree in cui la riforma avrebbe dovuto ottenere i
migliori risultati, ha ottenuto un peggioramento significativo.
In realtà, nel suo complesso, i risultati della Sanità della
nostra regione non sono catastrofici solo perché può ancora
contare su un "capitale" di esperienze e risultati maturati nel
periodo pre-riforma".