II Comm: approfondimento su crisi del settore del latte
(ACON) Trieste, 12 gen - AB - Il settore del latte è in grande
sofferenza e nella nostra regione questa situazione è ancora più
accentuata. A discuterne è stata la II Commissione del Consiglio
regionale, assieme all'assessore di riferimento, Cristiano
Shaurli, prendendo spunto da una mozione presentata da Claudio
Violino (Misto).
Ed è stato proprio il consigliere a mettere sul tavolo le
principali questioni, dalla mancanza di un punto di riferimento
per una efficace politica del latte, al fatto che non ci sia un
coordinamento che possa portare il prezzo del latte prodotto in
Friuli Venezia Giulia alla pari con quello delle altre regioni.
Da noi, infatti, il prezzo del latte remunerato alla stalla è
inferiore al costo di produzione e andando avanti di questo passo
mancherà poco alla scomparsa dei piccoli produttori, l'80% già
oggi fuori mercato.
La fine delle quote latte - ha osservato Shaurli - ha aperto uno
scenario del tutto nuovo. In Europa vi è una sovraproduzione del
110% a fronte di un calo dalla domanda e in questo scenario il
prezzo del latte italiano è il più alto di tutti. Il latte
francese, ad esempio, costa molto meno e la Baviera lo vende a 29
centesimi al litro perché riesce a contenere il costo di
produzione a 25.
In Friuli Venezia Giulia - ha aggiunto l'assessore - abbiamo una
casistica ancora diversa, con prezzi superiori alla Lombardia,
che da sola produce il 40% del latte italiano, e con una
posizione geografica che ci espone a una facile importazione di
latte da oltre confini.
Anche se negli ultimi mesi c'è stata una crescita del prezzo del
latte, ciò non allontana in problema e sarebbe ingenuo pensare
che tutto si risolverà al meglio. Un beneficio potremo averlo
dall'ormai imminente introduzione anche in Italia (dopo la
Francia) dell'etichetta azzurra che riporta la tracciabilità del
prodotto, ma bisognerà lavorare su diversi fronti, a partire
dalla percentuale di trasformazione che da noi è molto bassa:
trasformiamo a Montasio il 19% del prodotto quando in Veneto va a
DOP l'80%.
Shaurli ha sintetizzato in quattro punti fondamentali le
direzioni verso le quali muoversi: fare massa critica evitando
che ciascuno vada per la sua strada, lavorare sulla capacità di
trasformazione, fare un ragionamento sulla filiera, studiare bene
e rispettare le quote produttive.
La Commissione ha deciso di procedere programmando una serie di
audizioni per avere un quadro il più completo possibile della
situazione; subito dopo costituirà un tavolo che possa lavorare
sui punti critici messi a fuoco.
(foto, immagini tv)