News


II Comm: approfondimento su crisi del settore del latte

12.01.2017
16:48
(ACON) Trieste, 12 gen - AB - Il settore del latte è in grande sofferenza e nella nostra regione questa situazione è ancora più accentuata. A discuterne è stata la II Commissione del Consiglio regionale, assieme all'assessore di riferimento, Cristiano Shaurli, prendendo spunto da una mozione presentata da Claudio Violino (Misto).

Ed è stato proprio il consigliere a mettere sul tavolo le principali questioni, dalla mancanza di un punto di riferimento per una efficace politica del latte, al fatto che non ci sia un coordinamento che possa portare il prezzo del latte prodotto in Friuli Venezia Giulia alla pari con quello delle altre regioni. Da noi, infatti, il prezzo del latte remunerato alla stalla è inferiore al costo di produzione e andando avanti di questo passo mancherà poco alla scomparsa dei piccoli produttori, l'80% già oggi fuori mercato.

La fine delle quote latte - ha osservato Shaurli - ha aperto uno scenario del tutto nuovo. In Europa vi è una sovraproduzione del 110% a fronte di un calo dalla domanda e in questo scenario il prezzo del latte italiano è il più alto di tutti. Il latte francese, ad esempio, costa molto meno e la Baviera lo vende a 29 centesimi al litro perché riesce a contenere il costo di produzione a 25.

In Friuli Venezia Giulia - ha aggiunto l'assessore - abbiamo una casistica ancora diversa, con prezzi superiori alla Lombardia, che da sola produce il 40% del latte italiano, e con una posizione geografica che ci espone a una facile importazione di latte da oltre confini. Anche se negli ultimi mesi c'è stata una crescita del prezzo del latte, ciò non allontana in problema e sarebbe ingenuo pensare che tutto si risolverà al meglio. Un beneficio potremo averlo dall'ormai imminente introduzione anche in Italia (dopo la Francia) dell'etichetta azzurra che riporta la tracciabilità del prodotto, ma bisognerà lavorare su diversi fronti, a partire dalla percentuale di trasformazione che da noi è molto bassa: trasformiamo a Montasio il 19% del prodotto quando in Veneto va a DOP l'80%.

Shaurli ha sintetizzato in quattro punti fondamentali le direzioni verso le quali muoversi: fare massa critica evitando che ciascuno vada per la sua strada, lavorare sulla capacità di trasformazione, fare un ragionamento sulla filiera, studiare bene e rispettare le quote produttive.

La Commissione ha deciso di procedere programmando una serie di audizioni per avere un quadro il più completo possibile della situazione; subito dopo costituirà un tavolo che possa lavorare sui punti critici messi a fuoco.

(foto, immagini tv)