LN-FdI/AN: Zilli-Ciriani, immigrati, critiche a progetto rimpatrio
(ACON) Trieste, 18 gen - "Dire che 1000 euro spesi per un
rimpatrio fanno risparmiare alla collettività è semplicemente
vergognoso e non fa altro che alimentare una spirale viziosa:
Torrenti invita gli immigrati a raggiungere la nostra Regione".
A dirlo è la consigliera Barbara Zilli (LN) che aggiunge: "Se un
sedicente richiedente asilo rimane nel nostro Paese almeno due
anni tra domande e ricorsi - due anni in cui gode di vitto e
alloggio garantiti cui si aggiungono pocket money e attività
ludiche per 35 euro al giorno -, facendo un calcolo prudenziale
sono oltre 25 mila euro per due anni ai quali aggiungiamo ora
altri 3500 euro di mancia e il volo all inclusive".
Le fa eco il collega di FdI/AN Luca Ciriani: "Credo che sulla
questione immigrazione questa Regione stia davvero toccando il
fondo. Come si può anche solo pensare di "rimpatriare
volontariamente" persone che non hanno alcun diritto a stare qui,
mettendo nelle loro tasche mance da 3.500 euro ciascuno di soldi
nostri? Follia pura".
"L'assessore Torrenti - continua Zilli - prima di usare i soldi
dei friulani per dare la buonuscita a chi è illegalmente in
Regione ha pensato ai troppi friulani e giuliani che un tale
reddito se lo sognano pur lavorando da mattina a sera?
"Siamo di fronte all'ennesima mercificazione: Torrenti vuole
farci credere davvero che in questo modo si disincentivi
l'immigrazione? In realtà è vero il contrario, si favorisce il
fenomeno dell'immigrazione economica di cui davvero non abbiamo
bisogno in questi anni di crisi.
"Scandalosa - continua - appare anche la volontà di garantire
corsi di formazione a questi soggetti: le risorse regionali vanno
destinate ai nostri concittadini (esodati, disoccupati, giovani e
famiglie in primis) che sono quotidianamente costretti a rinunce
per una vita dignitosa.
"Mi chiedo - chiosa la consigliera leghista - quale sia il vero
ritorno di questa operazione: che senso ha investire risorse che
non avranno alcuna ricaduta economica per il nostro territorio?
Nessuno".
E sul paragone con l'iniziativa della provincia di Pordenone,
Luca Ciriani chiarisce che "associare quello che vorrebbe fare la
Regione al progetto "Return home" promosso dalla Provincia di
Pordenone qualche anno fa è semplicemente mescolare le carte su
due iniziative che nulla c'entrano fra loro", e ricorda che "il
progetto della Provincia era destinato a persone entrate
regolarmente in Italia per lavorare che, causa la crisi,
trovatisi disoccupate, avevano l'opportunità di beneficiare di un
incentivo messo a disposizione dall'assessorato all'immigrazione
provinciale (fino a 3 mila euro una tantum) che potesse dare loro
una nuova possibilità nella loro terra d'origine.
"In pratica, - spiega Ciriani - chi sceglieva il rimpatrio
volontario, comunque, doveva dimostrare di possedere una certa
stabilità anche prima di emigrare e doveva soddisfare questi
requisiti: essere proprietario di un terreno, avere un'idea
imprenditoriale e seguire un corso di formazione per imparare il
nuovo mestiere. Ultima condizione: la restituzione del permesso
di soggiorno al momento della partenza. Per chi rispettava queste
condizioni, la Provincia garantiva uno studio di fattibilità del
progetto da parte dell'Università di Udine, aiuti economici e
strutturali. Che è cosa ben diversa, mi pare, da quello che si
vorrebbe fare ora con persone che sono arrivate qui
irregolarmente".
Per l'esponente di FdI/AN, "queste persone vanno espulse e non
essere beneficiarie di un regalino".
"L'annunciata linea di rigore del governo nazionale e regionale
sul tema - dicono infine Zilli e Ciriani - si traduce soltanto in
una montagna di annunci vuoti, in linea con le politiche di
invasione del governo Renzi - Alfano finora. Motivo per il quale
- concludono - resta la nostra ferma opposizione sia alle
politiche del governo nazionale che, a maggior ragione, a quelle
di Serracchiani".