CR: illustrate quattro mozioni su immigrati e CIE (6)
(ACON) Trieste, 31 gen - MPB/RCM - Con la illustrazione di
quattro mozioni - una del M5S, una dei Cittadini, un'altra dei
consiglieri Luca Ciriani (FdI/AN) e Barbara Zilli (LN) e, infine,
quella dei Gruppi regionali di FI e di Area Popolare/Ncd, oltre a
Violino (Misto) e Tondo con Ret e Revelant (AR) - poi discusse
unitariamente, l'Aula ha affrontato il problema immigrazione e
dei Centri di identificazione ed espulsione (CIE).
La mozione dei Cinquestelle, prima firmataria la portavoce del
MoVimento Ilaria Dal Zovo impegna la Giunta regionale a esprimere
in ogni sede, e in particolare in seno alla Conferenza
Stato-Regioni, una posizione di piena contrarietà all'apertura di
nuovi Centri di identificazione ed espulsione sul territorio
regionale o alla riapertura/riconversione delle strutture già
esistenti. In premessa il provvedimento fa riferimento alla
circolare del ministero dell'Interno diffusa lo scorso 30
dicembre relativa alle attività di rimpatrio degli stranieri
irregolari, al programma di riapertura dei CIE e alla volontà del
Governo di stipulare nuovi accordi bilaterali di riammissione nei
territori di provenienza e di riformare in senso restrittivo le
norme sul diritto di asilo. I Cinquestelle inoltre ricordano
l'assenza di un regolamento comune per tutti i CIE in Italia
(cosa che determina gradi diversi di flessibilità nella
concessione dei diritti), le gravi violazioni dei diritti umani
verificatesi all'interno di tali strutture, il fatto che quello
di Gradisca d'Isonzo è stato per anni indicato come uno dei
peggiori CIE d'Italia; infine richiamano la mozione già
deliberata dal Consiglio regionale FVG due anni fa (27.1.2015)
che ha impegnato la Giunta a ribadire con fermezza la contarietà
a eventuale riapertura, e a garantire il costante coinvolgimento
degli enti locali e delle realtà associative nella organizzazione
di una accoglienza diffusa ed inclusiva.
La mozione presentata da Luca Ciriani (FdI/AN) e Barbara Zilli
(LN) vuole promuovere un "nuovo approccio alla politica di
contrasto all'immigrazione impegnando la Giunta a intervenire
presso il Governo per una serie di azioni tra le quali dichiarare
lo stato di emergenza; bloccare i flussi di immigrati alla
partenza creando centri di prima accoglienza nei Paesi del Nord
Africa; aprire accordi bilaterali con i Paesi d'origine e
riattivare quelli già stipulati per accelerare e intensificare i
rimpatri di chi si trova in Italia illegalmente; confermare il
reato di immigrazione clandestina, ridurre i tempi di esame
della richiesta di asilo da parte delle Commissioni territoriali
e aumentare i punti di verifica delle domande di protezione
internazionale, cancellare la "protezione umanitaria"
(peculiarità italiana) e istituire un sistema che contempli solo
diritto di asilo e protezione sussidiaria, emanare decreti legge
di urgenza per l'annullare il secondo grado di giudizio in caso
di diniego del riconoscimento del diritto di asilo e istituzione
di CIE funzionali alla rapida espulsione di quanti sono privi di
requisiti per rimanere in Italia, ripristinare il sistema
relativo all'immigrazione regolare disciplinato dal sistema dei
flussi e del permesso di soggiorno ottenuto in presenza di un
contratto di lavoro, introdurre norme internazionali che
prevedono l'obbligo di rendicontare puntualmente le spese
sostenute dai soggetti che si occupano dell'accoglienza,
abrogazione dell'attuale sistema forfettario di 35 euro pro
capite, l'annullamento dell'intesa sottoscritta con il Governo
per assegnare 3.500 euro finalizzata al rimpatrio di immigrati.
"La situazione dei richiedenti asilo in Friuli Venezia Giulia" è
il titolo e il tema della mozione presentata dai consiglieri del
Gruppo dei Cittadini e illustrata dal capogruppo Pietro Paviotti
che ha anche annunciato la presentazione di un emendamento. Il
provvedimento impegna la Giunta ad accompagnare, con tutti gli
strumenti di cui dispone, il rinnovato sforzo del Governo
nazionale teso da un lato a far emergere con rapidità, tra i
migranti coloro i quali abbiano diritto al riconoscimento di una
forma di protezione internazionale, dall'altro a rendere efficaci
le operazioni di rimpatrio degli irregolari, e ciò per favorire
l'adesione volontaria di tutti i Comuni della nostra regione ai
processi di accoglienza diffusa dei richiedenti asilo e di
integrazione di tutti coloro cui verrà concessa la protezione
internazionale; inoltre a ottenere dal Governo la garanzia della
progressiva riduzione dei richiedenti asilo nel territorio
regionale fino alla quota del 2,19% spettante dal Friuli Venezia
Giulia.
"La presidente della Regione, Debora Serracchiani, ha inviato una
missiva al ministro degli Interni, Marco Minniti, chiedendo di
potenziare in maniera stabile gli organici delle Forze
dell'Ordine in Friuli Venezia Giulia per garantire la sicurezza
dei cittadini in un territorio immediatamente interessato dai
flussi migratori e sempre più cruciale per le tratte criminali
provenienti dall'Est Europa". Questa la premessa della quarta
mozione firmata, come detto, dal centrodestra.
L'impegno che si chiede al Consiglio regionale - ha spiegato il
capogruppo di FI, Riccardi - è di promuovere "l'iniziativa della
presidente Serracchiani esprimendo piena sintonia di vedute e
assoluta condivisione delle problematiche dalla stessa esposte
nella sua missiva al ministro Minniti, nonché delle soluzioni ivi
proposte", ovvero: una presenza numericamente adeguata,
coordinata e capillare di tutte le Forze di sicurezza; studiare
l'avvio di possibili rimpatri, azione che potrebbe avere un
significato simbolico e deterrente soprattutto nei confronti
degli elementi meno integrati.
Perché "chi fugge dalla guerra - si legge nella mozione del
centrodestra che riporta parole della stessa Serracchiani - deve
trovare soccorso, ma se ci sono migranti che commettono reati o
che non rispettano le regole di civile comportamento, vanno
identificati i modi più adeguati per evitare che continuino a
recare danno in quanto non è accettabile che dei richiedenti
asilo approfittino dell'accoglienza umanitaria per delinquere,
per cui chi esce dalla legalità deve essere fermato subito e con
la massima fermezza".
(immagini tv)
(segue)