FI: Novelli, i Pronto soccorso sono a rischio collasso
(ACON) Trieste, 3 feb - COM/AB - "Difficoltà di poter
ricoverare i pazienti, gravi carenze di personale con ritmi di
lavoro che non consentono agli operatori di lavorare con
un'adeguata concentrazione, malati parcheggiati in corridoio per
la mancanza di letti, ambulanze impossibilitate a ripartire
perché le barelle sono utilizzate dal Pronto soccorso per la
mancanza di letti, criticità sulla Centrale unica del 118 che
dovrebbe partire a marzo, per non parlare dei lunghi e
lunghissimi tempi di attesa: è questa la situazione in cui si
trovano i Pronto soccorso del FVG e che vanno, inevitabilmente, a
incidere sulla sicurezza dei pazienti. Inutile che la Giunta
regionale minimizzi adducendo che si tratta di una situazione
comune a tutta Italia, perché fino a qualche anno fa il FVG era
tra le sanità di eccellenza a livello nazionale e ora si trova in
continuo arretramento".
Ad affermarlo è il consigliere regionale di Forza Italia Roberto
Novelli nell'ambito dell'audizione dell'assessore alla Salute
Telesca in III Commissione sulla situazione dei Pronto soccorso
regionali.
"Per capire in qualche situazione versano i Pronto soccorso del
FVG - rileva Novelli - cito alcuni esempi messi in luce dagli
stessi addetti ai lavori, medici e infermieri. In una lettera del
25 gennaio scorso i medici del Pronto soccorso di Trieste hanno
sottolineato l'impossibilità di non poter ricoverare i pazienti,
gravi carenze di personale, attese molto spesso di 6-8 ore e, in
alcuni casi, anche fino al giorno dopo. Nell'AAS 2 Bassa Friulana
Isontina dopo che il direttore si auto-elogiava sulla stampa per
l'acquisto di nuovi macchinari, il Nursind denuncia l'assunzione
di 50 sui 100 infermieri necessari. Analoghe carenze di personale
sono state denunciate anche a Pordenone".
"E arriviamo al Pronto soccorso di San Daniele, dove i carichi di
lavoro sono ormai talmente insostenibili da indurre parecchi
operatori a fare richiesta di trasferimento, perché costretti a
operare con ampio rischio di errore. Una situazione che ha visto
l'aumento di personale neo-assunto dove servirebbe, invece,
l'esperienza. Con la chiusura del Pronto soccorso di Gemona, San
Daniele si è dovuto caricare anche tutti quei pazienti con la
conseguenza di malati parcheggiati in corridoio e ambulanze
impossibilitate a ripartire perché le barelle sono ferme in
Pronto soccorso per la mancanza di letti".
"Ma non finisce qui - prosegue l'esponente di Forza Italia: a
causa dei lavori per il terzo e quarto lotto dell'HUB di Udine,
la piazzola dell'elisoccorso è stata spostata, seppur
temporaneamente, a Campoformido con un allungamento delle
tempistiche di soccorso. Sempre all'HUB di Udine è stata
segnalata l'impossibilità di ricovero notturno nei reparti di
Medicina e di effettuare diagnostiche sulle 24 ore (per Tac e
risonanze urgenti deve essere chiamato il medico reperibile)".
"Infine, la Centrale unica del 118 che dovrebbe partire a marzo
insieme al numero unico 112. Anche qui sono state segnalate
criticità sulla soglia di abbassamento della professionalità
(molti professionisti con esperienza hanno rinunciato ad andarci)
che vedrà operatori con poca esperienza nel gestire emergenze su
tutta l'area regionale, per non parlare del software che ancora
non comunica perfettamente con il sistema radio".
"Dati alla mano - conclude Novelli - la Giunta regionale
intervenga, perché non va tutto bene. Basta parlare con qualsiasi
malato che in questi ultimi mesi ha dovuto recarsi in un
qualsiasi Pronto soccorso e non solo è rimasto parcheggiato in
attesa per ore e ore ma, magari, è stato anche rimandato a casa
perché non c'era spazio per il ricovero".