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FI: Novelli, i Pronto soccorso sono a rischio collasso

03.02.2017
14:02
(ACON) Trieste, 3 feb - COM/AB - "Difficoltà di poter ricoverare i pazienti, gravi carenze di personale con ritmi di lavoro che non consentono agli operatori di lavorare con un'adeguata concentrazione, malati parcheggiati in corridoio per la mancanza di letti, ambulanze impossibilitate a ripartire perché le barelle sono utilizzate dal Pronto soccorso per la mancanza di letti, criticità sulla Centrale unica del 118 che dovrebbe partire a marzo, per non parlare dei lunghi e lunghissimi tempi di attesa: è questa la situazione in cui si trovano i Pronto soccorso del FVG e che vanno, inevitabilmente, a incidere sulla sicurezza dei pazienti. Inutile che la Giunta regionale minimizzi adducendo che si tratta di una situazione comune a tutta Italia, perché fino a qualche anno fa il FVG era tra le sanità di eccellenza a livello nazionale e ora si trova in continuo arretramento". Ad affermarlo è il consigliere regionale di Forza Italia Roberto Novelli nell'ambito dell'audizione dell'assessore alla Salute Telesca in III Commissione sulla situazione dei Pronto soccorso regionali. "Per capire in qualche situazione versano i Pronto soccorso del FVG - rileva Novelli - cito alcuni esempi messi in luce dagli stessi addetti ai lavori, medici e infermieri. In una lettera del 25 gennaio scorso i medici del Pronto soccorso di Trieste hanno sottolineato l'impossibilità di non poter ricoverare i pazienti, gravi carenze di personale, attese molto spesso di 6-8 ore e, in alcuni casi, anche fino al giorno dopo. Nell'AAS 2 Bassa Friulana Isontina dopo che il direttore si auto-elogiava sulla stampa per l'acquisto di nuovi macchinari, il Nursind denuncia l'assunzione di 50 sui 100 infermieri necessari. Analoghe carenze di personale sono state denunciate anche a Pordenone". "E arriviamo al Pronto soccorso di San Daniele, dove i carichi di lavoro sono ormai talmente insostenibili da indurre parecchi operatori a fare richiesta di trasferimento, perché costretti a operare con ampio rischio di errore. Una situazione che ha visto l'aumento di personale neo-assunto dove servirebbe, invece, l'esperienza. Con la chiusura del Pronto soccorso di Gemona, San Daniele si è dovuto caricare anche tutti quei pazienti con la conseguenza di malati parcheggiati in corridoio e ambulanze impossibilitate a ripartire perché le barelle sono ferme in Pronto soccorso per la mancanza di letti". "Ma non finisce qui - prosegue l'esponente di Forza Italia: a causa dei lavori per il terzo e quarto lotto dell'HUB di Udine, la piazzola dell'elisoccorso è stata spostata, seppur temporaneamente, a Campoformido con un allungamento delle tempistiche di soccorso. Sempre all'HUB di Udine è stata segnalata l'impossibilità di ricovero notturno nei reparti di Medicina e di effettuare diagnostiche sulle 24 ore (per Tac e risonanze urgenti deve essere chiamato il medico reperibile)".

"Infine, la Centrale unica del 118 che dovrebbe partire a marzo insieme al numero unico 112. Anche qui sono state segnalate criticità sulla soglia di abbassamento della professionalità (molti professionisti con esperienza hanno rinunciato ad andarci) che vedrà operatori con poca esperienza nel gestire emergenze su tutta l'area regionale, per non parlare del software che ancora non comunica perfettamente con il sistema radio". "Dati alla mano - conclude Novelli - la Giunta regionale intervenga, perché non va tutto bene. Basta parlare con qualsiasi malato che in questi ultimi mesi ha dovuto recarsi in un qualsiasi Pronto soccorso e non solo è rimasto parcheggiato in attesa per ore e ore ma, magari, è stato anche rimandato a casa perché non c'era spazio per il ricovero".