VI Comm: audizione ass. Telesca su emergenze nei pronto soccorso
(ACON) Trieste, 3 feb - RCM - Situazione emergenziale nei
pronto soccorso degli ospedali del Friuli Venezia Giulia: la III
Commissione consiliare presieduta da Franco Rotelli (Pd), dietro
richiesta di sette consiglieri del centrodestra a cui si è
aggiunto Andrea Ussai (M5S), ha chiamato in audizione l'assessore
regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca.
Tra dicembre e gennaio scorsi - ha fatto presente la Telesca - ha
fatto clamore in tutta Italia il picco di accessi che si è
registrato nei pronto soccorso, tanto che la ministro Lorenzin ha
avviato delle indagini in tutte le regioni, la nostra compresa.
Da noi è emerso che gli ospedali di Trieste e Udine registrano il
più alto numero di accessi e soprattutto a Trieste ci sono delle
criticità legate a problematiche organizzative, all'applicazione
dei protocolli interni, che vanno affrontate. A Trieste, Udine e
Pordenone siamo intervenuti con gli assistenti di sala,
infermieri di supporto nel fornire informazioni ai parenti e agli
utenti in attesa, ma non è bastato. A Trieste sono stati
incrementati gli infermieri e gli specialisti. A Udine abbiamo
ampliato la struttura del pronto soccorso (a Trieste non è
possibile e purtroppo l'elemento strutturale incide), anche qui
aumentato il numero di infermieri e medici e creato un impianto
di posta pneumatica per ricevere più velocemente gli esiti degli
esami di laboratorio e delle analisi. L'unico ospedale dove non
abbiamo aumentato il personale è quello di Pordenone, ma solo
perché non presenta questa necessità.
Il trend degli accessi ai pronto soccorso, dei codici bianchi e
dei ricoveri in medicina generale, è in diminuzione nonostante le
punte locali che vanno affrontate. Gli accessi: nel 2012 sono
stati 458.692, circa 3.000 in più l'anno dopo, numero confermato
nel 2014, sceso a 459.107 nel 2015, mentre l'anno scorso sono
stati 453.525. Il tasso di ospedalizzazione: è stato ridotto da
168 per 1.000 abitanti a 128 per 1.000. I ricoveri: nel 2012 sono
stati 40.325, poco meno nel 2013, scesi ulteriormente nel 2014 e
nel 2015, sino ai 36.282 del 2016; gli oltre 4.000 posti letto
non sono stati quasi per nulla ridotti. Tutto ciò significa che
la riforma sta andando, ma bisogna concentrarsi sulla
micro-organizzazione.
Quanto a controlli, la Telesca ha ricordato quelli effettuati dai
carabinieri del Nas negli ospedali di Spilimbergo, San Daniele,
Tolmezzo, Trieste Cattinara, Trieste Burlo, Gemona, Latisana,
Gorizia, Pordenone, Udine e San Vito al Tagliamento. Ciò che
hanno controllato è stato: organizzazione, logistica, organico,
permanenza di medici nelle fasce orarie, attesa, armadi dei
farmaci, organizzazione igienico-strutturale, reparti. E non
hanno trovato nulla da rilevare. L'assessore ha quindi reso noto
di aver organizzato per la prossima settimana delle visite di
verifica, da parte della direzione centrale Salute, per avere dei
dati in tempo reale e capire dove il flusso organizzativo non
funziona.
Ci siamo dotati di strumenti informatici - ha aggiunto - per
aumentare la trasparenza: siamo il primo modello di accesso ai
dati con una app dedicata all'emergenza in FVG, abbiamo lavorato
molto sull'organizzazione del territorio e abbiamo portato la
vaccinazione antinfluenzale degli anziani dal 45% al 48%. I posti
di Rsa, circa 800, presentano un tasso di occupazione del 92%
circa il che significa che non è una situazione sotto pressione.
Da parte dei consiglieri, però, non sono mancate le critiche. Per
Ussai non si può parlare solo di flusso generale dei pronto
soccorso, ma per singola struttura; bisogna capire come vengono
gestiti i flussi e come sono modificati. Ha poi accusato
convenzioni con strutture private per far fronte a carenza di
posti nelle Rsa, ma soprattutto lo stop di alcune chirurgie per
carenza di posti dove ricoverare i pazienti.
Roberto Novelli (FI), tra i richiedenti l'audizione, ha riportato
le pesanti denunce sollevate da varie associazioni del personale
medico e infermieristico, ha poi chieste specifiche
sull'elisoccorso dell'ospedale di Udine e sulla Centrale unica
del 118. Ma soprattutto ha segnalato l'impossibilità di ricovero
notturno nei reparti di Medicina e di effettuare diagnostiche
sulle 24 ore (per Tac e risonanze urgenti - ha detto - deve
essere chiamato il medico reperibile).
Stefano Pustetto (Misto) ha invece denunciato un aumento
strutturale - dunque non momentaneo per freddo o bora - di
accessi al pronto soccorso di Trieste in quanto i dati negativi
parlano già di maggio e di agosto, non solo di dicembre-gennaio.
E anche lui ha criticato la necessità di fare accordi con i
privati per sopperire al taglio di posti letto nelle aziende
ospedaliere. Inoltre, nell'ospedale di Cattinara si sono creati i
pazienti fuori reparto: pazienti smistati in reparti non loro per
far posto alle emergenze dei nuovi arrivati.
Tre le domande fondamentali, per Giulio Lauri (Sel-FVG): sono
problemi nuovi o vecchi?, in diminuzione o in aumento?, legati
alla riforma sanitaria oppure no?
Così i democratici: Renata Bagatin ha fatto una riflessione tra
il numero degli accessi ai pronto soccorso e il numero di
ricoveri; Franco Codega ha affermato che si tratta di criticità
registrate anche negli anni passati, la cronaca lo dimostra; per
Silvana Cremaschi ci vuole un maggiore lavoro di educazione verso
i cittadini, perché in troppi si rivolgono ai pronto soccorso
quando sarebbe bastato il medico di base, e allora perché non
pensare di re-introdurre un ticket?
Alessandro Colautti (AP/Ncd), anche lui tra i richiedenti
l'audizione, ha affermato che non si tratta di tagliare ma di
ottimizzare, evitare l'ospedalizzazione quando inutile ma
aumentare il ruolo dei medici di base così come quello delle
guardie mediche, di cui troppe volte ci si dimentica mentre
possono benissimo sostituire l'andata al pronto soccorso. Sono
anni - ha chiosato - che sento dire, dalla maggior parte delle
forze politiche, che abbiamo troppi ospedali a discapito della
loro qualità; bene investire di più il territorio.
Per Riccardo Riccardi (FI) è ora di finirla di dire che le cose
vanno male per colpa del centrodestra che governava ormai 4 anni
fa. È indispensabile intervenire di più sulle abitudini culturali
delle persone, perché continuano a vedere nel pronto soccorso il
primo e il più sicuro luogo a cui rivolgersi.
(immagini tv)