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FI: Novelli, a casa i richiedenti asilo che spacciano droga

04.02.2017
09:25
(ACON) Trieste, 4 feb - COM/AB - "E' inconcepibile che persone che arrivano in Italia e vengono accolte e mantenute (vitto, alloggio e altro, come previsto dalle leggi) anche se non provengono da Paesi in guerra poi mettano su una rete di spaccio di droga destinata ai ragazzi che frequentano le nostre scuole. E' ora di cambiare le regole dell'accoglienza, perché non è più accettabile che ci chiede asilo nel nostro Paese poi venga qui a delinquere".

Ad affermarlo il consigliere regionale di Forza Italia Roberto Novelli dopo l'operazione Afghan Kif portata a termine dal Norm della Compagnia Carabinieri di Tolmezzo.

"Qualche mese fa - rileva Novelli - un caso analogo di spaccio si era verificato a Trieste con 11 arresti e anche in quel caso aveva visto coinvolti richiedenti asilo afghani. Ora la storia si ripete a Tolmezzo.

E' bene precisare che i responsabili erano tutti ospitati in strutture alberghiere del FVG a spese dello Stato. Nessuno vuole fare facili populismi, ma è evidente che se uno viene nel nostro Paese ed è mantenuto con i nostri soldi deve rispettare le regole. Anche perché questi ragazzi (sappiamo ormai tutti che sono uomini giovani e giovanissimi) non fanno niente dalla mattina alla sera quando, invece, i cittadini italiani devono lavorare in alcuni casi anche oltre i 70 anni per tirare avanti la carretta.

Certo, i richiedenti asilo afghani non sono gli unici che spacciano, ma se vogliono restare in Italia devono rigare dritto. Da qui le necessità di accelerare i tempi di esame delle domande di asilo e l'immediata espulsione per chi non è idoneo, o per chi viola la legge".

"Un discorso a parte vale per la diffusione delle droghe nelle scuole. Il messaggio che diamo ai nostri giovani, sempre più sfiduciati verso le Istituzioni e con un bisogno primario di punti di riferimento valoriali non può, però, essere quello del tutto è lecito. Anche la Regione deve dimostrare che ci crede - conclude Novelli - e oltre al piano della prevenzione che poco dice sulle sostanze stupefacenti, deve riattivare la legge che istituisce la Giornata regionale per la lotta alla droga che, inserita in un progetto di informazione e prevenzione coordinato con le scuole di ogni ordine e grado, potrebbe essere il momento celebrativo di un percorso che dura l'intero anno scolastico".