FdI/AN: Ciriani, i corsi di sci per migranti non sono una priorità
(ACON) Trieste, 6 feb - COM/RCM - Non mette in dubbio il valore
dello sport come strumento importante per l'integrazione, Luca
Ciriani, consigliere regionale di Fratelli d'Italia/Alleanza
Nazionale, ma in questo momento di crisi per molte famiglie che
risiedono sul territorio regionale e fanno fatica ad arrivare a
fine mese, ritiene irriguardoso incensare e pubblicizzare
iniziative volte a favorire l'integrazione sociale dei minori
stranieri non accompagnati anche attraverso la pratica sportiva,
"pagate di tasca nostra", scrive Ciriani, "per persone che già,
sempre a nostre spese, vengono accolte garantendogli vitto e
alloggio. Ricordo, infatti, che l'ospitalità dei circa 5.000
immigrati presenti in Friuli Venezia Giulia costa ogni giorno
oltre 150.000 euro".
Questa la sua replica alle dichiarazioni di apprezzamento
espresse da Walter Citti, Garante regionale per le persone a
rischio discriminazione, per tale genere di iniziative.
"Non essendo la prima volta che Citti ha di queste uscite di
stampo politico - aggiunge l'esponente di centrodestra -, credo
farebbe meglio quanto prima ad abbandonare il ruolo che gli
compete da Garante ai diritti delle persone a rischio
discriminazione, restando in attesa delle prossime elezioni per
potersi magari candidare a fare il politico, visto che risulta
essere nelle sue corde".
Ciriani è sempre più convinto "che la figura del Garante voluta
dall'attuale Giunta regionale non solo sia inutile, ma persino
dannosa perché utilizzata a fini politici".
Il consigliere di FdI/An smentisce Citti anche sul suo disappunto
perché nella recente revisione della legge sul turismo (LR
21/2016) non sono stati rimossi i vincoli che limitano l'accesso
alle professioni turistiche a carattere sportivo ai giovani con
cittadinanza italiana o di altro Paese membro dell'Unione
europea, impedendolo, di fatto, ai giovani di seconda
generazioni: "Rispetto alla legge sul turismo, di cui sono stato
relatore di minoranza, vorrei ricordare a Citti che i requisiti
per l'accesso alle professioni turistiche non vengono stabiliti
da una legge regionale, ma dalla normativa nazionale. Perciò la
Regione non ha potere per intervenire su questo, fermo restando
che non mi pare proprio un'urgenza che un migrante o un figlio di
migranti proveniente dal Senegal, dal Gambia o dal Congo possa
avere l'ambizione di fare il maestro di sci".