VI Comm: Torrenti illustra proposta di piano ripartizione rifugiati
(ACON) Trieste, 9 feb - AB - La proposta per un piano nazionale
di ripartizione dei richiedenti asilo e dei rifugiati, elaborata
dal ministero dell'Interno e datata dicembre 2016, è stata
illustrata dall'assessore Gianni Torrenti alla VI Commissione del
Consiglio regionale, presieduta da Franco Codega (Pd).
Il documento tiene conto delle esperienze maturate in questi anni
e delle disponibilità all'accoglienza che si sono manifestate
finora, tenendo presente che ci sono variabili dovute sia ai
luoghi (e alle situazioni) di provenienza che a problemi pratici
e di carattere sociale. Inoltre, i diversi atteggiamenti tenuti
da Stati membri dell'Ue trovano un fondamento anche in fattori
come la consistenza della popolazione residente e quindi nel
rapporto numerico che si viene a creare.
L'Italia ha avuto anno dopo anno incrementi significativi di
presenze dovuti principalmente agli sbarchi dall'Africa, mentre
quelli verso le isole greche hanno subito un drastico
ridimensionamento grazie all'accordo con la Turchia.
Gli arrivi in Friuli Venezia Giulia sono di persone
prevalentemente afghane o pachistane, il 60% delle quali (dati
2016) trova accoglienza in prima istanza, mentre i ricorsi sono
per la metà favorevoli alla Regione e per l'altra metà ai
ricorrenti, cosicché alla fine si può dire che l'80% ha diritto
all'asilo.
Ovviamente i primi rimedi passano per il rafforzamento e il
potenziamento degli organici delle Commissioni, il che
velocizzerebbe di molto i tempi delle risposte e si riuscirebbe a
recuperare l'arretrato. Secondo punto, chiesto anche da alcuni
magistrati, la depenalizzazione del reato di immigrazione
clandestina. Terzo, l'aumento dei Tribunali specializzati in
ricorsi, che oggi sono 13, nessuno in FVG.
Tornando ai contenuti dell'articolata proposta di piano, essa si
basa sulla garanzia di una ripartizione equilibrata dei posti per
l'accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati, sia per il
livello regionale e provinciale che per quello comunale. Lo
stesso piano è stato ideato per assicurare un criterio di
scalabilità del sistema, gestendo cioè le fasi di eventuali
ampliamenti o contrazioni numeriche dello stesso, rispondendo
così in modo flessibile ai fabbisogni di accoglienza che si
potranno registrare nel corso del tempo.
Un ulteriore vantaggio del piano consiste negli strumenti che
mette a disposizione: se da un lato, infatti, si può procedere
con assegnazioni puntuali dei posti previsti a livello
provinciale e comunale, dall'altro è possibile mettere in atto
processi di revisione dei contingenti numerici prestabiliti in
modo coerente con le specifiche esigenze locali e con le
assegnazioni provinciali stabilite.
Il piano, declinato a livello regionale e provinciale, prevede
una simulazione su un'accoglienza complessiva di 200.000 posti.
L'assessore Torrenti è quindi entrato nello specifico delle
simulazioni e, in particolare sui criteri di ripartizione.
La fase iniziale consiste nell'individuare una prima modalità di
ripartizione a livello regionale, che elimini il più possibile le
disparità derivanti da criteri fondati unicamente su variabili
demografiche dei Comuni; adottare un metodo condiviso e già
applicato, a livello nazionale, in sede istituzionale anche in
altre esperienze di ripartizione dei migranti; definire la
distribuzione regionale di riferimento verso la quale tendere;
sulla base di ciò, utilizzare come riferimento il Fondo nazionale
politiche sociali (Fnps).
La seconda scelta focale riguarda la successiva modalità di
ripartizione a livello comunale, che si basa sul coinvolgimento
di tutti i Comuni italiani. Prevede di attribuire ai Comuni fino
a 2.000 abitanti un numero fisso di 6 posti; a quelli oltre i
2.000 abitanti, esclusi i 14 Comuni capoluogo sede di Area
metropolitana, verrebbero attribuiti i posti calcolati per
ciascuna regione di appartenenza in fase di prima ripartizione
regionale sulla base delle quote di accesso al Fondo (al netto
dei posti già attribuiti ai Comuni piccoli e a quelli capoluogo
sede di Area metropolitana). La distribuzione viene fatta
utilizzando il rapporto (ogni 1.000 abitanti) tra il totale
regionale dei posti per l'accoglienza e il totale regionale degli
abitanti dei Comuni interessati. Ai 14 Comuni capoluogo sede di
Area metropolitana vengono attribuiti 2 posti ogni 1.000 abitanti.
Dopo aver approfondito ogni specifico passaggio, l'assessore
Torrenti ha risposto alle domande di chiarimento formulate dai
consiglieri.
(foto, immagini tv)