LN: Zilli, con Minniti aumentano gli arrivi invece che diminuire
(ACON) Trieste, 9 feb - COM/AB - "Quello che è emerso in VI
commissione è che, di fatto, l'annunciata stretta del nuovo
Governo in materia di immigrazione in realtà si traduce in una
beffa".
Questa la posizione di Barbara Zilli, consigliera regionale della
Lega Nord, a margine dei lavori della VI commissione dove
l'assessore Torrenti ha esposto il piano sull'immigrazione del
ministero dell'Interno.
"Aumenta sistematicamente - dice Zilli analizzando quanto
presentato da Torrenti - il numero di presenze di richiedenti
asilo nella nostra Regione per volontà del ministro, senza
considerare nella redistribuzione i quotidiani e incessanti
arrivi da Tarvisio che interessano il nostro territorio.
Tradotto, significa che saremo sempre e comunque sopra la quota
assegnata".
"Senza contare la volontà di continuare a investire
sull'accoglienza diffusa - dice - metodo fallimentare che
continua soltanto ad alimentare un business senza alcuna ricaduta
economica per i nostri cittadini ma che, al contrario, alimenta
le discriminazioni".
E per quanto riguarda i rimpatri, Zilli rincara la dose:
"Prevedere un centro permanente di rimpatrio in ogni regione per
1.600 posti totali non è che una goccia nel mare, in un sistema
ormai al collasso e saturo".
Ma Zilli si concentra anche sulla questione delle Commissioni
territoriali e rilancia la proposta leghista: "Le Commissioni
territoriali andrebbero eliminate del tutto e sostituite con un
ricorso diretto all'organo giudiziario quale è il Giudice di
Pace. Questo permetterebbe una effettiva e sensibile riduzione
dei tempi di attesa".
"La nota del ministero che prevede la distribuzione dei
richiedenti asilo in tutti i Comuni della provincia di Udine -
dice infine - non tiene conto affatto della presenza di minori
non accompagnati in certi centri come ad esempio Cercivento,
presenze che sono un ingente costo per le amministrazioni locali
(da 80 a 100 euro per l'accoglienza di ognuno di questi) e che lo
Stato è lento a rimborsare".
"Il vero snodo - chiosa - è dato dai controlli di queste persone:
le Prefetture dovrebbero imporre già nei bandi il controllo
diurno e notturno, per tutte le 24 ore, come requisito
fondamentale. In questo modo - dice - si creerebbe un deterrente
anche per evitare che si presentino casi di spaccio come quelli
spiacevoli accaduti a Tolmezzo".