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M5S: Sergo, in legge commercio nostra norma tutela lavoratori

11.02.2017
13:48
(ACON) Trieste, 11 feb - COM/MPB - Il Consiglio dei ministri ha deciso di non impugnare la legge regionale 19 del 2016 con cui sono state approvate alcune norme sul commercio (ricordiamo che la Consulta si esprimerà solo ad aprile sulle chiusure nelle giornate festive). Una di queste norme riguarda, purtroppo, la pianificazione e la realizzazione di nuovi centri commerciali. Il MoVimento 5 Stelle ha votato contro questa legge che non contrasta, come invece avrebbe potuto fare, il proliferare dei centri commerciali che - è sotto gli occhi di tutti - continuano a essere aperti ovunque.

All'interno della legge regionale, grazie a un emendamento presentato dai pentastellati, è stato però introdotto un concetto rivoluzionario. Per la prima volta si prevede infatti che, nel caso di realizzazione di nuovi centri commerciali "si debbano tutelare i lavoratori e le lavoratrici del settore e che sia previsto l'impegno del proponente ad assumere a tempo indeterminato una percentuale del personale impiegato fra lavoratori in mobilità e/o in cassa integrazione ovvero soggetti percettori della misura di inclusione attiva di cui alla legge regionale 15/2015 residenti nel Comune interessato o in quelli contermini".

Per la prima volta, quindi, a chi proponga di aprire un nuovo centro potrà essere richiesto di assumere persone a tempo indeterminato, scelte tra lavoratori residenti che usufruiscano momentaneamente degli ammortizzatori sociali o che percepiscano la misura di sostegno al reddito che è stata introdotta nel Friuli Venezia Giulia nel 2015 dopo le pressioni del MoVimento 5 Stelle.

"Questo dimostra due cose - spiega il capogruppo del M5S Fvg Cristian Sergo - : da un lato che destra e sinistra non si sono mai preoccupate di recepire nella maniera dovuta la direttiva Bolkestein prima dell'arrivo del MoVimento 5 Stelle, ma hanno sempre raccontato la favola che non si potessero prevedere limitazioni al proliferare di centri commerciali, perché ce lo chiedeva l'Europa, quando invece la Direttiva diceva tutt'altro; dall'altro lato che se questa norma, scritta da semplici cittadini presenti nelle istituzioni, fosse stata approvata 10 anni fa, all'indomani dell'approvazione della direttiva europea, a quest'ora avremmo sicuramente meno centri commerciali nel nostro Paese, meno disoccupati e meno famiglie in stato di povertà.

"Nella (vana) speranza che non ci sia bisogno di applicare questa norma perché di sicuro non abbiano bisogno di ulteriori centri commerciali- conclude il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle - rimane la soddisfazione di aver visto riconosciute le nostre ragioni dopo quattro anni e poter contestare a chi governa oggi e ha governato ieri il Friuli Venezia Giulia il grave errore di aver voluto lasciare troppo potere decisionale nelle mani della grande distribuzione organizzata".