Iacop a cerimonia ANPI memoria 23 partigiani fucilati a Udine
(ACON) Udine, 12 feb - MPB - Il presidente del Consiglio
regionale è intervenuto presso il cimitero di San Vito a Udine
alla cerimonia organizzata dall'ANPI udinese in memoria dei 23
partigiani osovani e garibaldini che l'11 febbraio 1945 - dopo
essere stati prelevati per rappresaglia dalle carceri di Via
Spalato in seguito alla liberazione di 73 partigiani - furono
fucilati dai fascisti contro il muro di cinta del camposanto dove
una lapide posta all'entrata ne ricorda il sacrificio. Oggi il
piazzale antistante è stato intitolato a quella data e a loro,
per ricordare - è stato sottolineato dal sindaco Furio Honsell -
a chi vi transita l'impegno di quegli eroi e i valori che li
guidavano.
Il monito a ricordare, per fare certamente memoria degli eventi
ma soprattutto per rinnovare nel presente l'adesione ai valori di
libertà e giustizia che hanno animato la Resistenza e che sono
alla base di una democrazia partecipata, è risuonato negli
interventi delle autorità - dal sindaco Honsell all'on. Domenico
Rossi, sottosegretario alla difesa -, e Iacop, portando anche il
saluto della presidente della Regione Debora Serracchiani, ha in
particolare sottolineato l'attualità di quel sacrificio, che è -
ha detto - un appello alla nostra coscienza civica a all'impegno
del Paese che deve toccare in prima persona i rappresentanti
delle Istituzioni ai quali i cittadini hanno affidato la
responsabilità delle amministrazioni.
Un appello - ha aggiunto - che raccogliamo con l'obbligo di
essere custodi attenti della Costituzione, delle libertà che in
essa sono garantite al pari dei doveri che stabilisce.
La Resistenza sconfisse il regime fascista, e lo fece con uomini
e donne che affrontarono barbarie, deportazioni, torture,
persecuzioni razziali e politiche con atti quotidiani di
solidarietà e accoglienza mettendo a rischio la propria
esistenza. All'interno della lotta per la libertà ci sono state
visioni politiche e sociali anche distanti tra loro, ma nella
consapevolezza del valore della democrazia e della unitarietà
dell'azione delle forze partigiane contro il nemico comune.
Iacop ha anche richiamato l'eccidio di Porzus avvenuto nello
stesso giorno dell'assalto alle carceri di via Spalato, in un
contesto di rivendicazioni territoriali e di scontro ideologico,
che ci deve consentire di mantenere la memoria di quei fatti che
hanno visto la presenza di tutte le rappresentanze partigiane,
richiamando idealmente l'unità delle formazioni Garibaldi e
Osoppo e le esperienze delle due zone libere di Carnia e Friuli
Orientale.
La Resistenza fu un movimento davvero popolare, in tutte le
declinazioni - ha aggiunto il presidente invitando a prestare più
attenzione alle voci dei partigiani che ancora testimoniano il
senso di una scelta compiuta non solo nel circoscritto arco della
guerra, ma lungo la loro vita -, perchè l'esperienza della lotta
partigiana ha rappresentato un elemento innovativo di democrazia
e la Resistenza la culla di una grande visione politica che ha
visto la luce a decenni di distanza, i cui esisti segnano oggi la
nostra esistenza.
Da qui l'appello di Iacop a non dimenticare che nell'oppressione
nacque l'idea dell'Europa come progetto di vita dei popoli del
continente che si stavano combattendo: oggi l'Unione europea è
l'ambito istituzionale imprescindibie entro cui difendere il
nostro futuro; è un traguardo da difendere perchè non vada
disperso, oggi che la crisi mette a dura prova il tessuto sociale
delle nostre comunità, e che il crescere dei qualunquismi, di
egoismi e paure potrebbe arrestare definitivamente l'integrazione
portando al declino dell'Europa con il rischio di travolgere il
bene più prezioso portato in dote dalla casa comune europea,
ovvero la pace che dura da 72 anni. Un bene deturpato in molte
aree di guerra, prima fra tutte quella della sponda sud del
Mediteraneo, da vecchi e nuovi autoritarismi, fanatismi religiosi
e interessi finanziari incontrollati.
La libertà, la giustizia, la democrazia, la solidarietà,
l'accoglienza sono il grande dono lasciato dalla Resistenza e dai
suoi martiri perchè divengano patrimonio di tutti : non stiamo
inseguendo un'utopia - ha concluso Iacop -; per un grande ideale
possiamo trovare ogni giorno le ragioni per costruire nuove
speranze e migliori prospettive alle giovani generazioni e al
nostro Paese.