LN: Zilli, contributi per sezioni primavera, scuole ancora a secco
(ACON) Trieste, 14 feb - COM/MPB - "Nonostante le
rassicurazioni date ormai tre mesi fa dall'assessore Panariti e
l'accoglimento in finanziaria di un ordine del giorno, i fondi
alle paritarie per le sezioni primavera non sono ancora arrivati:
evidentemente questa Giunta non ha come priorità l'educazione dei
nostri bambini e il sostegno alla genitorialità".
A dirlo Barbara Zilli (LN), che ha presentato una nuova
interrogazione all'assessore per sapere a che punto sono le
pratiche per l'erogazione dei contributi per le sezioni primavera
che attualmente scontano un ritardo di ben due anni.
"A questo aggiungiamo - dice Zilli - il cronico ritardo del
ministero nell'accreditare i contributi alle paritarie, sempre a
ridosso della scadenza per la restituzione degli anticipi alla
Regione. In questo modo si crea una spirale viziosa e
l'Amministrazione regionale non fa nulla per interromperla.
"In entrambe i casi, a rimetterci sono le famiglie - dice Zilli;
è innegabile che il servizio offerto dalle paritarie, anche
attraverso l'istituzione di sezioni primavera nelle scuole
dell'infanzia, sia ormai irrinunciabile e complementare a quello
fornito dalla scuola pubblica. Così stando le cose, invece, le
scuole sono costrette a sacrificare stipendi e servizi. Ricordo
che negli ultimi cinque anni in Italia le scuole paritarie che
hanno chiuso sono state 350".
"Già avevo dei dubbi dopo le risposte evasive dell'assessore
Panariti, che aveva addebitato il ritardo a una carenza di
organico - ricorda Zilli - ma è inaccettabile che dopo tre mesi
tutto sia ancora al punto di partenza. E' stato implementato il
personale per risolvere la situazione o è ancora tutto in alto
mare?
"In una situazione di cronica incapacità del Governo di
rispettare i termini per concedere i finanziamenti, pur avendo i
soldi in cassa, è inconcepibile che la Regione non corra ai
ripari almeno con una doverosa attività di persuasione, né dando
sollievo alle scuole coprendo i costi per le sezioni primavera
(bambini da 18 mesi a 3 anni).
"Tutti questi aspetti - chiosa Zilli - stanno a significare una
sola cosa: finora sulla questione la Regione si è dimostrata
totalmente assente, non riconoscendo l'importante ruolo che hanno
questi istituti".