M5S: Dal Zovo, Mini Cie a Gradisca, Giunta si rimangia la parola
(ACON) Trieste, 16 feb - COM/MPB - "Chiamateli come volete,
Cie, Mini Cie, Centri permanenti per i rimpatri, ma siate
intellettualmente onesti nei confronti dei cittadini di Gradisca
e del loro sindaco. Il primo febbraio 2017 il Consiglio regionale
ha approvato due mozioni molto importanti - ricorda la
consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Ilaria Dal Zovo. Una
del MoVimento 5 Stelle che esprimeva una totale contrarietà
all'apertura di nuovi Centri di identificazione ed espulsione sul
territorio regionale o alla riapertura/riconversione delle
strutture già esistenti. L'altra, presentata invece dalla
maggioranza di centrosinistra, impegnava la Giunta regionale, tra
le altre cose, a intervenire per evitare la riapertura del Centro
di identificazione ed espulsione (Cie) di Gradisca. Entrambe le
mozioni sono state accolte e votate, oltre che dalla maggioranza
dell'Aula, anche dai membri della Giunta regionale, compresa la
presidente Serracchiani.
Come se tutto questo non fosse accaduto, a distanza di pochissimi
giorni dall'approvazione delle due mozioni, sui quotidiani locali
è apparsa la notizia che a Gradisca verrà imposto di ospitare il
Mini Cie e, per non farsi mancare nulla, anche il Centro di
accoglienza per richiedenti asilo (Cara).
"Già due anni fa - sottolinea Dal Zovo - era stata accolta in
Consiglio regionale una mozione con la quale la Giunta
Serracchiani si era impegnata a ribadire con fermezza la
contrarietà a una eventuale riapertura dei centri di
identificazione ed espulsione e a garantire il costante
coinvolgimento degli enti locali e delle realtà associative con
l'obiettivo di organizzare in sinergia un'accoglienza diffusa e
inclusiva. Due anni di promesse non mantenute: da una parte la
maggioranza ha sostenuto le mozioni, dall'altra ha lavorato per
sostenere l'attuazione del piano del governo Gentiloni che
persegue obiettivi diametralmente opposti".
"La presidente e il suo assessore - conclude la due portavoce del
M5S - rispettino l'Aula del Consiglio regionale, compreso quanto
votato dalla loro maggioranza, e i cittadini di questa regione".