Razzismo nello sport: intervento del Garante Citti (4); fine
(ACON) Trieste, 17 feb - MPB - La funzione di inclusione
sociale forse non è stata espletata del tutto: la legge sulla
cittadinanza è stata pensata in termini di emigrazione e di ius
sanguinis, quando l'Italia era già un Paese di immigrazione che
pone il tema dello ius soli, ma rispetto al cammino fatto e sotto
la spinta delle seconde generazioni non si può tornare indietro.
La riflessione è servita a Walter Citti, Garante con delega
specifica per le persone soggette a discriminazione, per
ricordare i temi e gli obiettivi del convegno promosso insieme al
Consiglio regionale e al CONI FVG.
Un appuntamento che ha preso spunto proprio dal libro "Sport e
identità" di Antonello De Oto, professore di diritto
ecclesiastico e comparato e di dritto delle religioni dell'Alma
Mater Studiorum (Università di Bologna) e oggi primo relatore che
ha affrontato la connessione tra sport, religione e pluralismo
culturale, analizzando i molteplici aspetti della lotta alla
discriminazione e al razzismo nello sport.
L'attività sportiva nel diritto dell'Ue e le problematiche
inerenti alla libertà di circolazione e al principio di
uguaglianza sono state sviluppate da Fabio Spitaleri, professore
di diritto del Mercato unico e della concorrenza all'Univesità
di Trieste, mentre le discriminazioni nell'accesso alla pratica
sportiva per i giovani di seconda generazione sono state
analizzate da Mauro Valeri, sociologo e funzionario UNAR del
dipartimento Pari opportunità della presidenza del Consiglio dei
ministri.
In messaggio video l'intervento finale della parlamentare europea
Cecile Kyenge.
(immagini tv)
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