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Razzismo nello sport: intervento del Garante Citti (4); fine

17.02.2017
18:23
(ACON) Trieste, 17 feb - MPB - La funzione di inclusione sociale forse non è stata espletata del tutto: la legge sulla cittadinanza è stata pensata in termini di emigrazione e di ius sanguinis, quando l'Italia era già un Paese di immigrazione che pone il tema dello ius soli, ma rispetto al cammino fatto e sotto la spinta delle seconde generazioni non si può tornare indietro. La riflessione è servita a Walter Citti, Garante con delega specifica per le persone soggette a discriminazione, per ricordare i temi e gli obiettivi del convegno promosso insieme al Consiglio regionale e al CONI FVG.

Un appuntamento che ha preso spunto proprio dal libro "Sport e identità" di Antonello De Oto, professore di diritto ecclesiastico e comparato e di dritto delle religioni dell'Alma Mater Studiorum (Università di Bologna) e oggi primo relatore che ha affrontato la connessione tra sport, religione e pluralismo culturale, analizzando i molteplici aspetti della lotta alla discriminazione e al razzismo nello sport.

L'attività sportiva nel diritto dell'Ue e le problematiche inerenti alla libertà di circolazione e al principio di uguaglianza sono state sviluppate da Fabio Spitaleri, professore di diritto del Mercato unico e della concorrenza all'Univesità di Trieste, mentre le discriminazioni nell'accesso alla pratica sportiva per i giovani di seconda generazione sono state analizzate da Mauro Valeri, sociologo e funzionario UNAR del dipartimento Pari opportunità della presidenza del Consiglio dei ministri.

In messaggio video l'intervento finale della parlamentare europea Cecile Kyenge.

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