Pd: Bagatin presenta proposta di legge su fibromialgia
(ACON) Trieste, 18 feb - COM/AB - Dopo l'impegno a sostenere il
riconoscimento della fibromialgia come malattia invalidante, ora
arriva una proposta di legge regionale (prima firmataria la
consigliera Dem Renata Bagatin), ma anche un'azione di stimolo al
Parlamento affinché si attivi sul piano nazionale.
Lo scorso anno la consigliera Bagatin, vicepresidente della III
Commissione sanità, assieme al presidente del Consiglio regionale
Franco Iacop, hanno ricevuto una delegazione con a capo Luciana
Spadaro, presidente dell'associazione FibroFamily, che ha
consegnato una petizione sostenuta da oltre 6500 firme,
iniziativa partita da Pordenone nel 2015. Dopo l'incontro,
Bagatin ha organizzato un'audizione in III Commissione, alla
presenza dell'assessore alla Salute Maria Sandra Telesca.
E ora arriva la proposta di legge.
La fibromialgia, commenta Bagatin "è una malattia riconosciuta
dall'Oms che purtroppo non ha ancora percorsi diagnostici e di
cura sufficientemente validati per essere compresi nei Livelli
essenziali di assistenza (Lea) e quindi essere garantita in
esenzione dal servizio sanitario".
"Parte dell'opposizione ha demagogicamente proposto che il
sistema sanitario regionale garantisca l'esenzione per la
diagnosi e la cura ai soggetti affetti da fibromialgia; ma non è
una strada percorribile perché rientra nelle competenze statali e
quindi tale proposta non solo non è attuabile, ma si rivelerebbe
un'illusione per i malati".
"La proposta di legge del Pd e sostenuta dalla maggioranza -
spiega Bagatin - si prefigge di individuare dei Centri di
riferimento e specializzazione capaci di offrire una presa in
carico multidisciplinare alle persone malate; inoltre, sarà
istituito un registro regionale della malattia che potrà essere
di supporto a futuri studi clinici utili all'identificazione di
percorsi di diagnosi e cura".
"La proposta di legge prevede inoltre la formazione dei medici di
medicina generale e la valorizzazione delle associazioni nella
divulgazione di informazioni sulla malattia. Infine, si
supportano studi clinici sulla fibromialgia con misure di aiuto
alla ricerca".
"A livello nazionale invece - conclude Bagatin - si propone un
voto alle Camere per fare pressione sul Governo centrale (cui
compete la determinazione dei Livelli essenziali di assistenza)
chiedendo che una volta raggiunto il grado di valutazione
appropriato, i percorsi diagnostici e di cura possano rientrare
nei Lea, garantendo così l'esenzione dal costo delle prestazioni".