M5S: Dal Zovo, su immigrazione basta discorsi irrazionali
(ACON) Trieste, 23 feb - COM/AB - Con la conferenza stampa
dell'altro giorno il procuratore di Udine ha definitivamente
archiviato l'indagine a carico di un interprete e alcuni
volontari dell'associazione "Ospiti in arrivo". Dopo un lungo
lavoro investigativo, il fascicolo, aperto a seguito di
segnalazione dei cittadini, è stato chiuso per assenza di prove.
La questione aveva avuto una risonanza nazionale, scatenando un
dibattito incentrato sul rischio assurdo che la solidarietà
potesse trasformarsi in reato. A sostegno della buona fede delle
azioni svolte dall'associazione era nata anche una petizione
online.
Vogliamo ribadire nuovamente, e l'abbiamo fatto anche nel corso
dell'ultimo Consiglio regionale durante la trattazione delle
mozioni relative alla gestione dell'immigrazione - così la
portavoce del M5S Ilaria Dal Zovo - che alcune forze politiche
dovrebbero smetterla di alimentare sterili polemiche che portano
solo a incrementare l'intolleranza e la paura verso lo
sconosciuto.
Negli ultimi anni le paure dei cittadini di fronte al fenomeno
migratorio che sta interessando anche la nostra Regione, infatti,
sono state alimentate da un discorso irrazionale, basato
sull'intolleranza fine a se stessa. Gli allarmismi, le paure
generiche, il parlare alla cosiddetta "pancia" del Paese non
hanno fatto altro che spingere alcuni cittadini in Procura, a far
indagare altri comuni cittadini colpevoli del solo fatto di
sopperire alla mancanza delle istituzioni nella prima
accoglienza.
Per non parlare del carico di lavoro che ha impegnato, per ben
due anni, magistratura e forze dell'ordine, nella redazione di
corposi fascicoli ed intercettazioni.
La politica da campagna elettorale, è quella che invoca lo stato
di emergenza giocando su legittime e personali paure dello
sconosciuto e dell'inaspettato; la politica utile è quella che
sta dalla parte dei cittadini, di quelli che aiutano e di quelli
che denunciano, accomunati dalla stessa necessità di veder
gestiti i flussi in maniera rapida. È questo il lavoro in cui ci
impegniamo quotidianamente come consiglieri regionali: cercando,
attraverso un dibattito collettivo serio e informato, di
risolvere i problemi.
Ci auguriamo che, dopo quanto avvenuto a Udine, si apra una
riflessione seria che riporti il dibattito sull'immigrazione
senza toni allarmistici.