News


Pd/Ssk: Gabrovec, censimento irrilevante per tutela min. slovena

28.02.2017
14:39
(ACON) Trieste, 28 feb - COM/RCM - "Il censimento è irrilevante ai fini delle tutela di una minoranza autoctona riconosciuta".

E' quanto sostiene Igor Gabrovec, esponente del Pd/Ssk in Consiglio regionale, all'indomani delle affermazioni di alcuni esponenti di FI che hanno accolto "con grande favore le parole del consigliere in forza alla componente slovena del Pd Stefano Ukmar, il quale, in relazione alla rappresentanza delle minoranze linguistiche nel Parlamento nazionale, legava la sorte di una eventuale garanzia ex legibus di seggi alla necessità di arrivare al censimento della minoranza slovena.

"Personalmente - prosegue Gabrovec - non mi straccio le vesti dinnanzi all'ipotesi di ricognizione della consistenza numerica degli appartenenti alla minoranza slovena del FVG, anche perché, seppur in assenza di qualsivoglia censimento, le autorità italiane hanno sempre stilato numeri più o meno approssimativi.

"Detto ciò mi preme ribadire, in risposta ai consiglieri Novelli, Riccardi e altri, che la tutela di una minoranza come quella slovena in ogni caso esula completamente dalla sua consistenza numerica o da altri dati statistici. Le garanzie di tutela degli sloveni nelle province di Trieste, Gorizia e Udine si fondano infatti su norme di rango costituzionale, su trattati internazionali, su norme europee e da ultimo anche sulle leggi nazionali n. 482 del 1999 e n. 38 del 2001, alle quali si è aggiunta la legge regionale 26/2007.

"I diritti sono sanciti a prescindere dalla consistenza numerica della comunità, quindi legati principalmente alla semplice minima presenza storicamente riconosciuta sul territorio di riferimento.

"Un eventuale censimento potrebbe essere svolto esclusivamente sulla base dell'autodichiarazione di quanti spontaneamente decidano di volere esser considerati come appartenenti alla minoranza. Sarebbe comunque non esaustivo, in quanto ciascuno ha il diritto costituzionale di rifiutare ogni tipo di schedatura.

"In ogni caso, se questo tipo di ricognizione eventualmente esprimesse un decremento numerico rispetto al passato, ciò porterebbe alla semplice e categorica conclusione che le norme di tutela sono insufficienti e che quindi vanno incrementate. Perché un decremento nei decenni del dopoguerra c'è stato sicuramente, complice il calo demografico, lo spopolamento delle aree montane ed economicamente svantaggiate e spesso anche la colpevole azione di assimilazione più o meno latente".

Gabrovec avanza un paragone: "La minoranza italiana in Slovenia può presentare un candidato al Parlamento di Ljubljana, che conta 90 membri, con sole 30 firme di cittadini sloveni che si dichiarino appartenenti alla minoranza nazionale italiana in Slovenia. Dopodiché questo candidato potrà venir eletto a prescindere dai voti che riceverà, paradossalmente anche con il solo proprio o dei suoi familiari. Questa sì che si chiama garanzia di elezione, non certamente legata a un censimento, bensì a un principio iscritto nella stessa costituzione slovena.

"A me basterebbero già collegi uninominali piccoli e soglia di sbarramento ridotta a misura di liste espressive delle rispettive minoranze linguistiche. I colleghi del centrodestra immaginano, invece, di arrivare alla conta degli sloveni magari per dimostrare che sono pochi e quindi procedere alla riduzione di norme e risorse destinate alla loro attività di promozione e sviluppo. E tutto ciò può essere definito in tanti modi, ma certamente non possiamo parlare di tutela".