Pd/Ssk: Gabrovec, censimento irrilevante per tutela min. slovena
(ACON) Trieste, 28 feb - COM/RCM - "Il censimento è irrilevante
ai fini delle tutela di una minoranza autoctona riconosciuta".
E' quanto sostiene Igor Gabrovec, esponente del Pd/Ssk in
Consiglio regionale, all'indomani delle affermazioni di alcuni
esponenti di FI che hanno accolto "con grande favore le parole
del consigliere in forza alla componente slovena del Pd Stefano
Ukmar, il quale, in relazione alla rappresentanza delle minoranze
linguistiche nel Parlamento nazionale, legava la sorte di una
eventuale garanzia ex legibus di seggi alla necessità di arrivare
al censimento della minoranza slovena.
"Personalmente - prosegue Gabrovec - non mi straccio le vesti
dinnanzi all'ipotesi di ricognizione della consistenza numerica
degli appartenenti alla minoranza slovena del FVG, anche perché,
seppur in assenza di qualsivoglia censimento, le autorità
italiane hanno sempre stilato numeri più o meno approssimativi.
"Detto ciò mi preme ribadire, in risposta ai consiglieri Novelli,
Riccardi e altri, che la tutela di una minoranza come quella
slovena in ogni caso esula completamente dalla sua consistenza
numerica o da altri dati statistici. Le garanzie di tutela degli
sloveni nelle province di Trieste, Gorizia e Udine si fondano
infatti su norme di rango costituzionale, su trattati
internazionali, su norme europee e da ultimo anche sulle leggi
nazionali n. 482 del 1999 e n. 38 del 2001, alle quali si è
aggiunta la legge regionale 26/2007.
"I diritti sono sanciti a prescindere dalla consistenza numerica
della comunità, quindi legati principalmente alla semplice minima
presenza storicamente riconosciuta sul territorio di riferimento.
"Un eventuale censimento potrebbe essere svolto esclusivamente
sulla base dell'autodichiarazione di quanti spontaneamente
decidano di volere esser considerati come appartenenti alla
minoranza. Sarebbe comunque non esaustivo, in quanto ciascuno ha
il diritto costituzionale di rifiutare ogni tipo di schedatura.
"In ogni caso, se questo tipo di ricognizione eventualmente
esprimesse un decremento numerico rispetto al passato, ciò
porterebbe alla semplice e categorica conclusione che le norme di
tutela sono insufficienti e che quindi vanno incrementate. Perché
un decremento nei decenni del dopoguerra c'è stato sicuramente,
complice il calo demografico, lo spopolamento delle aree montane
ed economicamente svantaggiate e spesso anche la colpevole azione
di assimilazione più o meno latente".
Gabrovec avanza un paragone: "La minoranza italiana in Slovenia
può presentare un candidato al Parlamento di Ljubljana, che conta
90 membri, con sole 30 firme di cittadini sloveni che si
dichiarino appartenenti alla minoranza nazionale italiana in
Slovenia. Dopodiché questo candidato potrà venir eletto a
prescindere dai voti che riceverà, paradossalmente anche con il
solo proprio o dei suoi familiari. Questa sì che si chiama
garanzia di elezione, non certamente legata a un censimento,
bensì a un principio iscritto nella stessa costituzione slovena.
"A me basterebbero già collegi uninominali piccoli e soglia di
sbarramento ridotta a misura di liste espressive delle rispettive
minoranze linguistiche. I colleghi del centrodestra immaginano,
invece, di arrivare alla conta degli sloveni magari per
dimostrare che sono pochi e quindi procedere alla riduzione di
norme e risorse destinate alla loro attività di promozione e
sviluppo. E tutto ciò può essere definito in tanti modi, ma
certamente non possiamo parlare di tutela".