M5S: Sergo su protocollo vs infiltrazioni criminalità organizzata
(ACON) Trieste, 2 mar - COM/AB - "Il ministero dell'Interno e
Fincantieri hanno sottoscritto il protocollo quadro nazionale di
legalità finalizzato alla prevenzione dei tentativi di
infiltrazione della criminalità organizzata. Il protocollo vale
anche per Monfalcone e quindi rispetto a prima va considerato
come un passo avanti nel contrasto alle mafie sempre più radicate
anche nel Friuli Venezia Giulia. Era ora che fossero unificate a
livello nazionale le procedure per le verifiche antimafia sulle
imprese operanti in appalto e subappalto presso tutte le sedi del
Gruppo Fincantieri, ma superando i protocolli già stipulati in
altre realtà, si rischia che in alcuni casi i controlli siano
anche meno efficaci".
Questo il commento del capogruppo del MoVimento 5 Stelle in
Consiglio regionale Cristian Sergo alla firma del documento.
"Fa piacere leggere la soddisfazione della presidente
Serracchiani per la stipula di un atto richiesto da noi già nel
novembre 2015. Restiamo però un po' stupiti da questa ammissione
del rischio di infiltrazioni nella nostra Regione. Rimane da
capire cosa si aspetti allora ad approvare una legge antimafia
anche in Friuli Venezia Giulia. Parafrasando infatti la
presidente Serracchiani, è a maggior ragione inaccettabile che
tutta la nostra regione (e non solo lo stabilimento di Panzano)
rischi infiltrazioni criminali e l'inquinamento di un tessuto
sociale che in passato ha tenuto bene a molte pressioni".
"Migliorare il flusso delle informazioni per garantire la massima
trasparenza al sistema delle forniture, degli appalti e dei
subappalti che coinvolgono società controllate e fornitori esteri
deve essere un obiettivo costante per il più grande gruppo
cantieristico italiano che opera anche a Monfalcone. Lascia
perplessi però leggere nell'accordo che le Prefetture potranno
promuovere azioni di accertamento e verifica nei cantieri,
coinvolgendo anche l'Ispettorato del lavoro, l'INPS, l'INAIL e le
ASL competenti per territorio. Potranno disporre mirati controlli
nei cantieri da parte delle Forze di Polizia, utilizzando gli
strumenti previsti dalle norme vigenti. Come se prima non
avessero avuto potere di farlo, quindi cosa cambia?" chiede Sergo.
"Oggi è fondamentale - dopo tutti i casi già emersi di
infiltrazione della malavita organizzata in regione - verificare
in modo sempre più preciso la sussistenza di eventuali
partecipazioni societarie da parte di soggetti direttamente o
indirettamente legati alla criminalità. Non possiamo che
giudicare positivamente pertanto l'applicazione a livello
nazionale dei controlli antimafia alle attività ad alto rischio
di infiltrazioni mafiose, nonché - aggiunge il consigliere
pentastellato - di un forte presidio dedicato al contrasto al
fenomeno del caporalato".
"Come più volte abbiamo avuto modo di ricordare, le infiltrazioni
mafiose nel Friuli Venezia Giulia si traducono quasi sempre nella
partecipazione societaria o nel finanziamento di imprese oltre
che nel settore degli appalti pubblici, in particolare quelli
legati alla viabilità, alla logistica portuale e all'edilizia
residenziale turistica. Ora che anche il governo Gentiloni e
Fincantieri hanno voluto dare un segnale di lotta alla
criminalità organizzata, cosa aspetta la giunta Serracchiani e il
Consiglio regionale a fare altrettanto?" si domanda il capogruppo
del M5S.
"Sono trascorsi più 15 mesi da quando abbiamo depositato la
nostra proposta di legge antimafia che, tra le altre cose,
prevede l'istituzione dell'Osservatorio regionale antimafia,
interventi di prevenzione e contrasto dell'usura e - conclude
Sergo - azioni di sostegno alle vittime della malavita
organizzata".