AP-Ncd: Colautti, riforma Uti non funziona e alimenta belligeranza
(ACON) Trieste, 6 mar - COM/AB - Il capogruppo di Area
popolare/Ncd in Consiglio regionale, Alessandro Colautti, lancia
un appello anche alla maggioranza perché "la politica riprenda in
mano la situazione e non la lasci ai tribunali. Una tale
guerriglia tra istituzioni in Friuli Venezia Giulia non era mai
successa. La riforma Uti non solo non funziona, costa di più, non
porta efficienza e ci indebolisce nel confronto istituzionale per
chiedere a Roma maggiori competenze"
"Come possiamo pensare di sederci a un tavolo a Roma a chiedere
più competenze presentandoci con il caos istituzionale cui stiamo
assistendo, rivelatore di un sistema integrato Regione e Comuni
che è saltato e di un Tribunale, quello amministrativo, che ha
ormai sostituito la politica?"
Colautti registra la fatica delle Uti a partire, tanto che
alcune, per ammissione dello stesso assessore regionale alle
Autonomie Paolo Panontin, non partono, mentre quelle che hanno
provato a partire versano in una situazione di comprovata
difficoltà.
A preoccupare Colautti - in uno scenario in cui si muovono
sindaci ribelli, Comuni che escono dalle Uti, Unioni che
ricorrono al Tar contro i Comuni e altre casistiche di
altrettanto impatto - è il fatto che "non solo la riforma degli
enti locali si conferma sbagliata nell'impianto, ma non ha
neppure immaginato la complessità della sua messa in pratica".
Il consigliere neppure si sofferma più sui "sicuri maggiori
costi", poiché con estrema chiarezza emerge che "oltre a non
ridurre le spese non produce neppure meno efficienza". In cambio,
ed è l'aspetto considerato più inquietante, "sta punendo i
piccoli Comuni, che sono il presidio del nostro territorio e
l'espressione delle nostre caratteristiche a partire da quelle
geografiche e morfologiche, senza voler scomodare quelle
culturali".
Registrati i fatti, Colautti considera urgente che "la politica
riprenda in mano un teatro di guerra giudiziaria, tensioni e
sfilacciamenti nei rapporti istituzionali che in Friuli Venezia
Giulia non si erano mai visti".
Perciò fa un appello a tutte le forze in Consiglio, e dunque
anche alla maggioranza, per riattivare "il tavolo
politico-tecnico che sulle Uti avevamo avviato nel giugno del
2016 e che aveva consentito un accordo per limitare le penalità
ai Comuni che non aderivano alle Unioni", un tavolo di cui era
stato promotore attraverso un ordine del giorno accolto da
Consiglio.
L'obiettivo è "arrivare a uno stop della belligeranza e a una
manutenzione, prima politica e poi tecnica, della riforma".
Una mossa che, secondo Colautti, "potrà perimetrare le difficoltà
vere ed eventualmente far emergere eventuali posizioni
strumentali. Dobbiamo tornare a caratterizzarci per essere un
solido sistema integrato Regione-Enti locali. Viceversa, con
questa devastazione siamo talmente indeboliti che non andiamo da
nessuna parte".