M5S: per project financing impianto NET a UD 8ML di euro pubblici
(ACON)Trieste, 12 mar - COM/MPB - Impianto di via Gonars a
Udine, denuncia del M5S Fvg: "Perché alla Net il project
financing costa 8 milioni di euro pubblici mentre un progetto
simile presentato a Barletta non costerà nulla alle
amministrazioni pugliesi?"
"Progetti molto simili (se non identici), ma la Net di Udine ha
ritenuto di versare 8 milioni di euro di contributo pubblico, per
il project financing del nuovo impianto di compostaggio previsto
in via Gonars a Udine, quando un progetto praticamente identico
in Puglia non costerà nulla ai cittadini della regione del sud
Italia. Perché le due società toscane che hanno proposto i due
project financing - la Bioener spa di La Spezia e la Green
Project srl di Firenze - sono riuscite a sostenere l'investimento
di Barletta, Andria e Trani senza ipotizzare soldi pubblici e per
Udine non è stato possibile?".
Queste le domande alla base della conferenza stampa indetta
questa mattina dai consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle
Cristian Sergo ed Elena Bianchi e dal consigliere comunale del
M5S di Udine Fleris Parente.
Il MoVimento 5 Stelle del Friuli Venezia Giulia si è già occupato
per ben due volte in passato della realizzazione del nuovo
impianto di via Gonars. La prima nell'aprile 2016 dopo l'avviso
pubblico della procedura per il nuovo impianto, la seconda per la
vicenda più recente riguardante i dipendenti della Daneco che
lavoravano nell'impianto di Udine che è stato chiuso per lasciare
spazio a questa nuova costruzione.
"Sono nove infatti i dipendenti Daneco che sono stati licenziati,
mentre gli altri cinque che operavano a Udine sono stati
trasferiti nel dicembre scorso a San Giorgio di Nogaro e sono due
mesi che non percepiscono lo stipendio - ricorda Sergo -. E tutto
questo nonostante le nostre interrogazioni e i nostri solleciti
alle istituzioni competenti".
Su questo caso il gruppo del M5S in Consiglio regionale ha già
presentato una interrogazione all'assessore Panariti finalizzata
a conoscere il destino di queste persone. I consiglieri
pentastellati hanno depositato anche una interpellanza al sindaco
del Comune di Udine Furio Honsell.
"Lo scorso 1 febbraio il sindaco ha risposto in Aula che la gara
è stata aggiudicata e che quindi di lì a poco si sarebbe
conosciuto il nome del vincitore. Sono trascorsi quasi 40 giorni
- ricorda Sergo - e ancora sul sito della Net non è comparso il
nome di chi si è aggiudicato la gara".
Tutta questa storia è ricca infatti di aspetti a dir poco
singolari. A partire dai costi dell'operazione. "Il nuovo
impianto che verrà realizzato con il sistema della finanza di
progetto (project financing), come già riportato dalla stampa
locale, richiederà un finanziamento complessivo di oltre 29
milioni di euro - spiega il consigliere regionale del M5S - con
una partecipazione della Net spa di 8 milioni di euro di soldi
pubblici".
La notizia già di per sé pare in contraddizione con le
dichiarazioni pubbliche della Net datate 13 aprile 2016: "Il
nuovo impianto di via Gonars non comporterà alcun costo
aggiuntivo ai cittadini e ai Comuni soci... Il nuovo impianto
della Net in cui sarà trattato il materiale raccolto dalla
raccolta differenziata dell'organico (il cosiddetto "umido") non
peserà sui cittadini, che anzi troveranno la bolletta sullo
smaltimento dei rifiuti più leggera... non costerà nulla ai
Comuni soci e non conta su fondi pubblici, visto che
l'investimento - già programmato nel piano industriale Net spa
dal 2011 - è interamente a carico della società udinese e della
concessionaria che vincerà la gara per la gestione nel sito di
via Gonars a Udine".
Ricordiamo che gli ingenti ricavi previsti dal project financing
(4 milioni circa l'anno previsti) sono dovuti anche alla vendita
dei Certificati di Immissione in Consumo (CIC) che vengono
assegnati ogni 10 Gcal di biometano immesso in consumo, dunque 1
ogni 1.166 nmc di biometano immesso in consumo per autotrazione.
Il Decreto Ministeriale del 5 dicembre 2013 prevede all'art 4
comma 1 che i CIC siano assegnati per la durata di 20 anni. Il
project financing presentato a Udine ha una durata di 23 anni (3
di realizzazione e 20 di gestione come la durata di assegnazione
dei CIC) a differenza di quello pugliese che avrà una durata di
27 anni (2 di realizzazione e 25 di gestione).
Infine la somma degli utili netti per gli aggiudicatari della
gara è molto simile, proprio grazie all'elargizione degli 8
milioni di euro pubblici (nonostante la differenza degli anni di
gestione): Utili previsti per la società aggiudicatrice a Udine
¿ 80.565.000 a fronte di un investimento di 21 milioni; Utili
previsti per la società aggiudicatrice a Barletta ¿ 78.281.000 a
fronte di un investimento di 27 milioni.
"Perché la Net ha preferito elargire 8 milioni di euro invece di
allungare la gestione dell'impianto a 25 anni?" si chiede ancora
Sergo. "Una cosa è certa: la nostra idea di "impianto che non
peserà nemmeno un euro sui cittadini" è completamente diversa da
quella che hanno in mente i vertici della Net".
"È lecito domandarsi - aggiunge la consigliera regionale Elena
Banchi - se questa operazione, sicuramente innovativa,
rappresenti l'unica soluzione possibile e la più conveniente per
quello che dovrebbe essere il risultato finale: la riduzione
delle tariffe pagate dai cittadini per lo smaltimento dei rifiuti
e l'impatto dei rifiuti sull'ambiente. Anche perché in provincia
di Pordenone esiste già un enorme impianto di compostaggio che è
attrezzato per gestire 280 mila tonnellate di rifiuti all'anno".
In conclusione il consigliere comunale del M5S Fleris Parente ha
posto l'accento sulla crisi occupazionale. "Abbiamo più volte
chiesto pubblicamente quale fosse il futuro dei lavoratori che
hanno perso il lavoro. Non abbiamo mai ricevuto risposte chiare.
È molto grave che nel bando di gara - come già accaduto in altre
situazioni analoghe - non si siano inserite formule precise di
tutela dei lavoratori. Siamo molto delusi - afferma Parente - per
come è stata gestita questa triste vicenda".