Roma: Iacop relatore Rapporto sulla legislazione 2015-2016
(ACON) Trieste, 14 mar - COM/MPB - Il presidente del Consiglio
regionale FVG Franco Iacop, coordinatore della Conferenza dei
presidenti delle Assemblee legislative regionali, oggi a Roma è
intervenuto a Montecitorio, nella sala della Regina, alla
presentazione del Rapporto 2015-2016 sulla legislazione tra
Stato, Regioni e Unione europea.
L'evento, promosso da Senato, Camera dei deputati e Conferenza
dei presidenti dei Parlamenti regionali e presieduto dal
vicepresidente e della Camera Luigi Di Maio, ha visto susseguirsi
relazioni e interventi sulle politiche legislative tra Stato e
Regioni nella prospettiva europea e comparata, prima delle
conclusioni affidate al presidente Iacop assieme al ministro per
i rapporti con il parlamento Anna Maria Finocchiaro e allo stesso
Di Maio.
L'analisi delle tendenze regionali - ha sottolineato Iacop -
conferma l'utilità del Rapporto annuale quale strumento per
approfondire la conoscenza dell'operato delle Assemblee
legislative e delle trasformazioni riguardanti l'esercizio della
funzione normativa.
Il confronto, infatti, con il precedente Rapporto evidenzia sia
la riduzione e la stabilizzazione del numero complessivo delle
leggi, soprattutto per il ricorso ai Regolamenti - e ciò vale sia
per le Regioni a Statuto speciale che per quelle ordinarie -, sia
la prevalenza di leggi di manutenzione rispetto a nuove leggi,
per l'esigenza di coordinare le norme di riordino con le
decisioni europee e statali. Da registrare poi la contrazione
complessiva del dato relativo alla potestà residuale, il
predominio di determinate materie, tradizionalmente regionali,
per le quali le Regioni continuano a mostrare interesse e
capacità di intervento anche mediante la sperimentazione e di
soluzioni innovative e originali, specie per quanto riguarda
sviluppo rurale, servizi socio-assistenziali (politiche regionali
nel campo della famiglia e abitative). Inoltre, le Regioni
tendono ad acquisire un peso crescente negli interventi pubblici
indirizzati all'accoglienza degli immigrati e alle politiche di
sicurezza (risultando molto attive nell'elaborazione dei Piani di
accoglienza e nella definizione di accordi di programma con i
ministeri).
Parallelamente però è confermato anche lo scarso sviluppo della
legislazione regionale in altre aree (industria, artigianato,
ricerca scientifica, protezione civile).
Oltre all'interesse per la riorganizzazione, il riordino e la
semplificazione normativa, le Regioni mostrano la tendenza a
razionalizzare, sotto il profilo strutturale, l'organizzazione e
la composizione dei propri organi e a prevedere strumenti diretti
alla fattibilità e alla valutazione delle leggi e delle politiche
(in particolare le clausole valutative e le note informative).
C'è poi da parte delle Regioni e delle Province autonome la
crescente attenzione al tema dei rapporti con l'Ue.
Le politiche regionali si differenziano invece nel settore della
sanità (con l'adozione di provvedimenti estremamente eterogenei e
una sostanziale razionalizzazione delle riduzione della spesa,
che in molte Regioni scende al disotto del 50% del bilancio
complessivo diversamente da quanto accaduto negli anni
precedenti). Quanto alla finanza regionale le Regioni, in linea
con gli anni scorsi, tendono a perseguire politiche di
contenimento della spesa pubblica (con meno interventi sui costi
della politica e più sugli enti subregionali e sulle società
partecipate).
Iacop, soffermandosi sui temi della semplificazione normativa e
della funzione di controllo e valutazione delle politiche, ha
infine sottolineato come il Rapporto evidenzi l'importanza del
sistema delle Conferenze ai fini della partecipazione delle
Amministrazioni regionali all'esercizio della funzione
legislativa. Rispetto a ciò, anche nel Rapporto si fa riferimento
al problema tuttora aperto dell'individuazione di una sede di
dialogo parlamentare tra il livello nazionale e quello delle
autonomie territoriali che faccia da contraltare al dialogo
strutturato tra Governi rappresentato dalla Conferenza
Stato-Regioni. Sede che, come già altrove è stato precisato (e
come d'altra parte fa il Rapporto stesso), potrebbe essere
proficuamente individuata nella Commissione bicamerale per le
questioni regionali e la programmazione legislativa
interistituzionale, integrata con i rappresentanti delle Regioni
e degli Enti locali, come del resto previsto dall'art. 11 della
legge costituzionale n. 3/2001, che a oggi non ha però ancora
avuto attuazione, argomento che Iacop ha ricordato di aver
affrontato nell'audizione del 9 marzo scorso proprio alla
Commissione bicamerale per le questioni regionali.