M5S: Pecol dei Lupi, ripristinare aree discarica per uso agricolo
(ACON) Trieste, 15 mar - COM/AB - In una nota dei Cinquestelle,
la portavoce in Consiglio regionale Ilaria Dal Zovo, assieme a
esponenti M5S di alcuni comuni dell'Isontino, affronta il
problema della discarica di Pecol dei Lupi.
Con la sentenza 91 dell'8 marzo 2017 il Tar FVG ha azzerato i
provvedimenti di attuazione della legge di assestamento di
bilancio 2016 per l'acquisizione dei terreni della discarica.
La Regione, con legge di assestamento, aveva infatti inserito la
previsione per l'acquisto dei terreni di proprietà del Comune di
Cormons, stanziando 200mila euro e concedendo a un'impresa
l'utilizzo dei terreni stessi a titolo gratuito.
Successivamente, con due diversi decreti, il direttore centrale
della direzione aveva dato attuazione alla norma, trasferendo al
patrimonio indisponibile della Regione i beni di proprietà di una
seconda società, con la motivazione che si trattava di beni di
interesse pubblico.
Ebbene, a seguito di un ricorso promosso da questa seconda
società e finalizzato a chiedere l'ottemperanza di una sentenza
precedente pronuncia del 2014, lo scorso 8 marzo il Tar ha
dichiarato illegittimi questi atti. In sostanza, la Regione non
poteva acquisire quei terreni perché su di essi pendeva già una
precedente sentenza definitiva che disponeva la bonifica, il
ripristino e la restituzione del bene.
E' grave - sottolinea la portavoce Pentastellata - che la Regione
abbia inserito in una legge finanziaria (la LR 14/2016) una norma
elusiva di un giudicato dell'Autorità giudiziaria al solo fine di
superare il divieto di utilizzare in tali casi l'istituto
dell'acquisizione sanante, disciplinato dal Testo unico degli
espropri. Forse la Regione non conosce le normative sovraordinate
e i diritti dei cittadini garantiti dalla Costituzione e dalla
Convenzione europea dei diritti dell'uomo?
Le conseguenze di questa sentenza sono che l'impresa che aveva
ottenuto l'utilizzo dei terreni a titolo gratuito dovrà
ripristinare le aree della discarica di Pecol, riportando le
stesse a un uso agricolo, dovendo ottenere tutte le
autorizzazioni previste e stanziare una somma cospicua per sanare
e bonificare i terreni e restituirli alla destinazione d'uso
indicata dal giudice. Questa cosa è gravissima, non solo perché
dal 2014 non si è mai fatto nulla per ottemperare alla sentenza,
ma perché si è cercato in altri modi di trovare una soluzione a
un annoso problema. Tutto questo si traduce in tempo perso, oneri
economici, ma anche in spese legali che la Regione dovrà pagare.
Tutte queste spese ricadranno sui cittadini, in particolare
quelli della provincia di Gorizia?
Dal Zovo preannuncia quindi un'interrogazione per avere risposte
in tempi brevi sulla questione.