M5S: Sergo, no all'elettrodotto Udine Ovest - Redipuglia
(ACON) Trieste, 20 mar - COM/RCM - "Il Governo e Terna devono
ascoltare Comuni e cittadini e fermare subito la ripresa dei
lavori concessa dal ministero dello Sviluppo economico (Mise) per
la costruzione dell'elettrodotto Udine Ovest - Redipuglia che
ricalca esattamente quello precedente, già severamente bocciato
dal Consiglio di Stato nel 2015. Va garantita la tutela del
paesaggio, evitando inutili sprechi di risorse, nel caso in cui i
tribunali dovessero bloccare nuovamente i cantieri". E' questo
l'appello lanciato al Governo dal capogruppo in Consiglio
regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, e dalla
capogruppo del M5S in Commissione Trasporti alla Camera dei
Deputati, Arianna Spessotto.
Dopo aver già presentato un'interpellanza urgente a maggio
scorso, a cui il Governo ha risposto in maniera del tutto
insoddisfacente per i deputati pentastellati, in questi giorni -
fa sapere il MoVimento - è stata presentata una nuova
interpellanza ai ministeri competenti e una risoluzione in
Commissione Ambiente per chiedere che sia immediatamente sospesa
la ripresa dei lavori per la realizzazione di quell'elettrodotto,
in attesa del pronunciamento del Tar e, qualora servisse, del
Consiglio di Stato.
"Il Governo, che possiede la maggioranza delle quote di Terna
attraverso Cassa depositi e Prestiti, non deve ignorare la
bocciatura del progetto da parte del ministero dei Beni culturali
(Mibact) e non può rimanere indifferente all'appello delle
istituzioni locali, dei comitati ambientalisti e dei cittadini,
che si sono rivolti anche al presidente della Repubblica,
Mattarella. Ancora non arriviamo a comprendere come la Giunta
Serracchiani - prosegue la nota - sia riuscita a esprimere un
parere favorevole al progetto di Terna. L'ennesimo tradimento
verso chi l'ha votata. Eppure nel 2010 si scagliò contro il
centrodestra e la Lega Nord colpevoli, di fronte a certi
interessi, di essersi dimenticati come si fa la voce grossa. Nel
2016, lei che ha espresso un parere favorevole all'opera quali
interessi stava difendendo?"
"Non curante della sentenza del Consiglio di Stato di luglio
2015, Terna ha ripresentato lo stesso progetto. Nonostante il no
del Mibact - precisa Sergo -, il Governo è riuscito ad
autorizzare la ripresa dei lavori, prevista per il prossimo 22
marzo. Il tutto in presenza del ricorso al Tar del Lazio contro
la ripresa della realizzazione dell'opera, presentato da 7
sindaci del territorio friulano appoggiati da molti cittadini,
ricorso che, per puro caso, sarà discusso il prossimo 22 marzo,
così come, sempre per puro caso, il prossimo 22 marzo alle 14.30
è prevista l'audizione di Terna, dell'assessore regionale Vito,
delle associazioni ambientaliste e dei sindaci, in IV Commissione
del Consiglio regionale a Trieste.
"In quella occasione, dodici mesi dopo la richiesta di audizione
- prosegue il capogruppo Pentastellato -, avremo l'occasione di
porre a Terna tutte le domande accumulate in questi anni e
riusciremo, forse, a trovare le risposte che molti cittadini si
pongono sia sull'iter procedurale sia sulla reale necessità di
un'opera di queste dimensioni e capacità. Il tutto alla luce
dell'elettrodotto tra la Slovenia e il Veneto, classificato come
progetto di interesse comunitario, di cui la procedura
governativa non ha mai voluto tenere in considerazione. A
differenza di quello friulano, non solo sarà interrato ma anche
sottomarino e secondo documenti ufficiali del gestore sloveno
avrà un costo di realizzazione di 869 milioni di euro, oltre
venti volte il costo dell'Udine-Redipuglia".