M5S: Sergo, impianto Net, azienda non chiarisce uso soldi pubblici
(ACON) Trieste, 20 mar - COM/MPB - "La Net, società partecipata
del Comune di Udine che gestisce la raccolta differenziata e il
trattamento dei rifiuti nel capoluogo friulano e in oltre 80
comuni della regione, sul web ha un dominio che rappresenta una
vera e propria dichiarazione di intenti: www.netaziendapulita.it.
Una realtà di certo pulitissima, ma poco trasparente. L'ultima
notizia sul proprio sito risale infatti a fine gennaio. Tema:
innovazione informatica alla Net. Del nuovo e importantissimo
impianto da 33 milioni di euro per trattare i rifiuti, che
permetterà anche un cospicuo risparmio nelle bollette dei
cittadini, della gara che ha portato a questo risultato e delle
società che hanno presentato questo progetto sul sito Internet
dell'azienda, invece, neanche una parola, ma cosa ben più grave
dell'esito della gara non c'è traccia nell'apposita sezione
"amministrazione trasparente".
A dirlo è il portavoce del Movimento Cinquestelle in Consiglio
regionale Cristian Sergo che evidenzia di aver appreso da notizie
di stampa che la gara d'appalto per la costruzione e la gestione
dell'innovativo impianto di trattamento dei rifiuti solidi urbani
e dell'organico e delle opere accessorie e complementari è stata
vinta dall'associazione temporanea tra le imprese Bioener, Green
Project, Ici Impianti Civili e Industriali, Austeam Environmental
Protection e Amut.
"Ovviamente - sottolinea Sergo - nessuna risposta neanche alle
domande che avevamo fatto pubblicamente dieci giorni fa in
conferenza stampa: perché la Net ha ritenuto di versare 8 milioni
di euro di contributo pubblico, per il project financing del
nuovo impianto di compostaggio previsto in via Gonars a Udine
quando un progetto praticamente identico in Puglia non costerà
nulla ai cittadini della regione del sud Italia?".
Se, stando a quanto scritto nell'articolo, "le tariffe
favorevoli, assieme alla posizione baricentrica del nuovo
impianto, comporteranno una ricaduta positiva sui costi di Net e,
di conseguenza, sulle tariffe finali", a maggior ragione - per
Sergo - "che senso aveva mettere sul tavolo anche 8 milioni di
euro, ovvero soldi dei cittadini di un'ottantina di comuni del
Friuli Venezia Giulia? Se, come sostenuto dalla Net, non erano
soldi richiesti ma è stata la società udinese che ha ritenuto di
metterli, avranno come unico scopo quello di aumentare gli utili
dell'Associazione temporanea d'impresa? Avevamo realmente bisogno
in questa regione di un altro impianto di compostaggio dopo aver
autorizzato un mega impianto come quello della Bioman a Maniago
che soddisfa già abbondantemente il fabbisogno regionale (e
arriva a gestire l'umido di Roma)?".
Conclude il consigliere: "Da un'azienda che si autoproclama
"pulita" bisogna pretendere uno sforzo maggiore in termini di
trasparenza, risposte in tempi ragionevoli e tutela dei
lavoratori, cosa che in questo caso non è avvenuta atteso che la
realizzazione dell'impianto ha comportato il licenziamento di
nove dipendenti".