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VI Comm: illustrato ddl AttivaGiovani e lavoro accessorio

21.03.2017
12:01
(ACON) Trieste, 21 mar - RCM - Tredici gli articoli presentati dall'assessore Loredana Panariti che ha coinvolto la VI Commissione consiliare regionale - presidente Franco Codega del Pd - nell'approvazione delle disposizioni per sostenere l'occupabilità dei giovani (AttivaGiovani) ma anche per l'assunzione, con contratti di lavoro subordinato, di prestatori di lavoro accessorio.

La prima parte della norma - ha spiegato l'assessore - interviene a favore dei Neet (acronimo inglese di "Not in education, employment or training", ovvero non impegnati nello studio, senza lavoro e non inseriti in un programma di formazione professionale). Ai fini del disegno di legge, si considerano i giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni compiuti, che nei 12 mesi precedenti all'intervento non abbiano svolto un'attività lavorativa e non abbiano usufruito di percorsi formativi finalizzati al rilascio di un titolo di studio.

Attraverso la costruzione di reti tra soggetti pubblici, associazioni del terzo settore, enti di formazione professionale e aziende, si prevede di identificare i Need e offrire loro percorsi formativi. Per fare ciò, la Regione ha intenzione di stanziare 4,5 milioni spalmati nel triennio 2017-2019.

Abbiamo visto che il fare - è stato il commento dell'assessore Panariti - dà dei risultati importanti perché per molti di questi ragazzi e ragazze c'è bisogno anche di una attività di tutoraggio, di costruire un percorso, di riconquistare la fiducia in sé stessi e nelle possibili opportunità. Potrebbe, poi, essere un passo verso una successiva formazione solida, il tirocinio vero e proprio (che oggi interessa il 60% dei ragazzi), il lavoro. È, quindi, uno strumento ulteriore alle politiche del lavoro più tradizionali. La platea sarà di circa 1.200 giovani.

La seconda parte del provvedimento si rivolge, invece, non solo ma soprattutto alle donne over 50 e agli uomini over 55 ed è strutturato per favorire l'accesso dei prestatori di lavoro accessorio "intensivi" (intendendosi come tali coloro che, nel 2016, abbiano percepito da un singolo committente almeno 1.000 euro per prestazioni di lavoro accessorio in Friuli Venezia Giulia) a delle condizioni occupazionali stabili. La Regione sostiene la loro assunzione avvenuta nel 2017, a tempo determinato (almeno sei mesi) o a tempo indeterminato, da parte del medesimo datore di lavoro che li ha remunerati nel 2016 a titolo di compenso per prestazioni di lavoro accessorio.

L'ammontare del contributo a chi assume va dai 1.000 ai 2.000 euro per ciascuna assunzione a tempo determinato di durata non inferiore a 6 mesi; da 4.000 a 6.000 euro per ciascuna assunzione a tempo indeterminato. In questo caso, la somma che la Regione stanzierà è di 500.000 euro per il 2017.

Prime critiche alla legge sono giunte da Luca Ciriani (FdI/AN) proprio su questo punto, ovvero sul definire intensivo un "vaucherista" che abbia guadagnato appena 1.000 euro in un anno; meglio sarebbe - ha detto - quantomeno alzare la somma. E' una sperimentazione - ha risposto la Panariti -. Infatti con la cifra stanziata non credo soddisferemo più di 320 casi.

Organizzate per il 30 marzo le audizioni con i soggetti maggiormente coinvolti.

(immagini tv)