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Roma: Iacop a celebrazioni 60° Trattati costitutivi dell'attuale Ue

22.03.2017
16:00
(ACON) Trieste, 22 mar - AB - Il presidente del Consiglio regionale del FVG Franco Iacop, coordinatore della Conferenza dei Consigli regionali, ha preso parte a Montecitorio alla seduta che ha riunito il Parlamento in seduta comune, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per l'apertura delle celebrazioni per i 60 anni dei Trattati di Roma.

Iacop ha sottolineato l'importanza di questo primo appuntamento, al pari di quello che vedrà sabato prossimo, nella Sala del Campidoglio, i Capi di Stato e di Governo dei Paesi appartenenti all'Unione europea: "quelli dei 6 paesi fondatori, il nucleo iniziale tra cui l'Italia; quelli che si sono uniti negli anni '80 e che sono stati accolti nella Comunità dopo aver ristabilito il funzionamento delle Istituzioni democratiche; infine, i Paesi più giovani, ma che sentiamo ugualmente vicini, che - a seguito della caduta del muro di Berlino - hanno aderito a questa Unione, accettandone i principi fondanti di democrazia, rispetto dei diritti e solidarietà".

L'anniversario dei Trattati, a giudizio di Iacop, dev'essere anche un momento di riflessione sul futuro dell'Unione, su ciò che non è negoziabile e per ponderare le possibili soluzioni in merito a scelte politiche sulle quali i Paesi non convergono, che la Commissione ha sintetizzato negli scenari delineati nel Libro Bianco sul futuro dell'Europa.

Queste riflessioni, in collaborazione con il Comitato delle Regioni, i Consigli regionali italiani hanno deciso di portarle sui propri territori, partendo dal Trentino-Alto Adige, dove la scorsa settimana a Bolzano è stato sviluppato il primo dibattito della campagna "Reflecting on Europe".

E sempre a Bolzano - ha ricordato Iacop - i presidenti delle Assemblee regionali italiane hanno approvato una Dichiarazione, in occasione del 60° dei Trattati di Roma, da cui traspaiono l'amore per la costruzione europea e, al contempo, la preoccupazione per il suo destino.

Molto è stato detto sulle sfide economiche, sociali e ambientali manifestatesi simultaneamente e che hanno messo a rischio la costruzione europea. Noi ci siamo chiesti quale valore aggiunto, quale contributo nell'affrontare queste sfide potessimo dare. E siamo convinti che una delle risposte sta nei territori, nelle Regioni, nei Parlamenti regionali, che possono farsi ponte tra cittadini e territori; siamo convinti che un'Europa forte, che sappia rispondere alle sfide globali e unita, non è affatto in contrasto, anzi, esiste grazie a Regioni forti, che quelle decisioni - nel rispetto del principio di sussidiarietà - hanno contribuito a formare, e che poi declinano in politiche sostenibili per i territori e non invise ai cittadini.

Crediamo che l'unico modo per comunicare ai cittadini che l'Europa non è il problema, ma la soluzione, è avvicinarli attraverso le istituzioni rappresentative a loro più prossime, e far sentire loro che queste istituzioni non subiscono decisioni centralizzate e non condivise, ma sono parte del processo decisionale.

Noi rivendichiamo il ruolo della politica di coesione, strumento indispensabile per lo sviluppo, l'innovazione e la riduzione delle disparità dei territori, impalcatura d'Europa. E desideriamo un'Europa in cui sviluppo economico, innovazione e protezione sociale vadano di pari passo, capace di incidere e proteggere i diritti dei lavoratori, i posti di lavoro e i redditi, e di sviluppare nuove tutele sociali comuni e sostenibili. La stessa Europa che è chiamata ad affrontare le questioni migratorie con lungimiranza e spirito solidale.

Non dobbiamo mai dimenticare - ha concluso Iacop - che la Comunità europea, pur tra mille difficoltà, ha garantito un lungo periodo di pace alle nostre generazioni. Ha potuto farlo perché essa è il frutto dell'illuminata visione dei suoi Padri fondatori e dei principi che li hanno ispirati, ed è anche un po' figlia del pensiero di Luigi Einaudi, convinto europeista e del contributo da lui dato all'elaborazione del pensiero federalista del Novecento.