IV Comm: audizioni su elettrodotto Udine Ovest-Redipuglia
(ACON) Trieste, 22 mar - RCM - Società Terna; sindaci dei
Comuni di: Basiliano, Pasian di Prato, Campoformido, Pozzuolo del
Friuli, Lestizza, Mortegliano, Pavia di Udine, Santa Maria la
Longa, Trivignano Udinese, Palmanova, San Vito al Torre,
Campolongo Tapogliano, Villesse, San Pier d'Isonzo, Fogliano
Redipuglia; Comitato per la vita del Friuli rurale; Italia
Nostra; Legambiente; WWF Fondo mondiale per la natura: questi i
soggetti chiamati in audizione dalla IV Commissione consiliare,
dietro indicazioni di Cristian Sergo (M5S), per parlare per la
terza volta dell'elettrodotto 380 Kilovolt in doppia terna Udine
Ovest-Redipuglia proprio il giorno della riapertura dei suoi
cantieri. Alla seduta era presente l'assessore regionale
all'Ambiente, Sara Vito.
Il presidente Vittorino Boem (Pd) ha dato la parola ai dirigenti
di Terna, che hanno ripercorso i quasi 3 anni tra progetti,
pareri, lavori, stop e ricorsi di un'opera che coinvolge 30
Comuni del Friuli Venezia Giulia (Villesse e San Pier d'Isonzo
saranno gli ultimi in cui si lavorerà) e che consiste in 40
chilometri di nuova linea aerea ad altissima tensione e nella
dismissione di 110 chilometri di vecchie linee, circa 400
tralicci, per un costo di circa 106 milioni (86 quelli già
spesi). La situazione elettrica regionale è tale - è stato
sottolineato da Terna - che non si può dismettere nulla senza
prima creare il nuovo, altrimenti il territorio si troverebbe al
buio.
Da Sergo subito una serie di domande su quali siano stati gli
ultimi blackout registrati in FVG visto che l'opera è stata
giustificata per arginare questo problema; sulla procedura di Via
e le migliorie ambientali; sugli importi già spesi e quelli
ancora da spendere, in particolare sul perché si siano già
sforate le spese a opera non ancora conclusa; sugli scambi tra
Slovenia e Italia; sulla dorsale Redipuglia-Acciaierie Bertoli
Safau (ABS).
Palmanova, Mortegliano, Pavia di Udine, Trivignano Udinese, San
Vito al Torre, Lestizza e Basiliano, questi i sette Comuni da
sempre contro il progetto di Terna "perché - ha detto per primo
il sindaco di Lestizza - non è vero che siamo contro
l'elettrodotto ma siamo contro questo tipo di elettrodotto, che
distrugge il nostro territorio. Continuiamo a chiedere il suo
interramento". Anche i sindaci di Mortegliano, Palmanova e San
Vito al Torre hanno poi accusato la tardività dell'audizione
visto che ormai si parla di oltre l'80% di lavori realizzati e la
ripresa dei cantieri nonostante si attenda l'esito della seconda
richiesta al Tar del Lazio di una loro sospensiva, sollevata
proprio da quei sette Comuni (il primo stop fu deciso dal
Consiglio di Stato nel luglio del 2015). Era auspicabile
quantomeno che Terna attendesse la riposta del tribunale - hanno
fatto presente -.
Abbiamo studiato le necessità dell'intervento per prevenire
eventuali blackout - è stata la spiegazione da parte della
società concessionaria sul no all'interramento - e la scelta tra
impianto aereo invece che via cavo, come ad esempio avviene in
Piemonte, è legata alla capacità tecnica della rete di rispondere
alle esigenze degli utenti e far sì che il costo delle bollette
sia inferiore ai benefici. In cavo si crea calore che non si
disperde, in via aerea sì. La situazione dell'assetto di rete qui
è tale che rende necessaria una linea aerea, unica che garantirà
maggiori benefici e meno costi.
In aperto disaccordo che se ne faccia una questione economica,
Alessandro Colautti (AP). "Non mi interessa il lato economico se
si tratta di salvaguardare ambiente e salute - ha detto il
consigliere regionale -. Diverso è se, come avevate spiegato un
tempo, per prevenire eventuali guasti a una linea interrata c'è
bisogno di creare una doppia terna, dunque molto più invasiva di
una linea aerea".
Ultimi a parlare, tutti da sempre contro il progetto siffatto, i
rappresentanti delle associazioni ambientaliste e il Comitato per
la vita del Friuli rurale, anch'essi più favorevoli
all'interramento. L'attuale rete del FVG - ha detto una volta di
più Legambiente - va semplicemente migliorata e adeguata. E vanno
definiti più interventi di adattamento e completamento di linee
esistenti a 132 Kv e 220 Kv per garantire maggiore stabilità
all'intera rete regionale e allo stesso tempo permettere gli
eventuali incrementi di fornitura che riguardano il sistema
industriale.
(immagini tv)