AR-AP: Revelant e Colautti, mozione per arginare crisi edilizia
(ACON) Trieste, 24 mar - COM/AB - "La crisi dell'edilizia?
Alimentata anche da decisioni miopi e autolesionistiche della
pubblica amministrazione. Ha senso che un lavoro da 40mila euro
nel Comune di Sedegliano venga affidato a una ditta di Bari? E
perché la Regione, in casa sua, per interventi di manutenzione
straordinaria alla sede di piazza Oberdan a Trieste, fa un
sondaggio pubblico aperto, senza mettere alcun vincolo di
appartenenza territoriale? Ci sono le direttive vincolanti, fatte
e approvate dalla Regione, che garantiscono una corsia
prioritaria alle aziende del territorio. Al di sotto della soglia
dei 40mila euro, i lavori possono essere assegnati con incarico
diretto. Quanto agli interventi tra i 40mila e i 200mila, per
esorcizzare il rischio di cedere al criterio del massimo ribasso,
è sufficiente estendere l'invito a un ventaglio tra le 10 e le 15
imprese, che dovrebbero essere tutte espressione dell'economia
regionale. Infine, quando la spesa è compresa tra i 200mila e il
milione di euro, per garantire il lavoro alle aziende locali,
sarebbe sufficiente estendere l'invito a 15-25 aziende,
selezionate attraverso il criterio dell'idoneità operativa
rispetto al luogo di esecuzione dei lavori. Quindi, abbiamo gli
strumenti per "filtrare" le aziende cui assegniamo i lavori. Dare
lavoro a ditte che versano i contribuiti sul territorio significa
alimentare una spirale socio economica virtuosa, creando
occupazione".
Così Roberto Revelant, consigliere regionale di Autonomia
Responsabile, e Alessandro Colautti (Alternativa Popolare),
nell'annunciare una mozione urgente per arginare la crisi
dell'edilizia. Secondo Revelant e Colautti "è necessario che, su
questo tema, la Regione assuma un ruolo di regia e controllo per
garantire uniformità ed equità nelle opere pubbliche in tutto il
territorio. Sarebbe anche opportuno chiudere la stagione,
scandita da poche luci e molte ombre, pregna di contraddizioni e
fallimenti, dei bandi di concorso aggiudicati secondo il criterio
del massimo ribasso. Abbiamo assistito a casi paradossali in cui,
per vincere il bando, un'impresa (spesso proveniente da altre
latitudini) ha messo sul piatto ribassi elevati, a fronte di
lavori non eseguiti a regola d'arte".
Secondo i due consiglieri "avere la copertura della Regione
consentirebbe agli uffici tecnici comunali di lavorare con più
serenità".
Colautti e Revelant chiudono: "L'esempio di Sedegliano è
paradossale. Perché assegnare un lavoro da serramentista e di
carpenteria da 40 mila 715 euro tramite un bando aperto? Non
c'era un'impresa della zona in grado di fare questo intervento?
La ditta di Bari lo farà meglio? Per la cronaca, dietro alla
ditta vincitrice, si sono classificate due aziende di Volla e
Acerra, entrambe dalla provincia di Napoli. Da seguire anche il
caso di Trieste. L'operazione presuppone una spesa di 625mila
euro, quindi nettamente sotto il milione di euro. Chi si
aggiudicherà l'opera? Sarà un'azienda del FVG che versa le tasse
alla nostra regione?".