M5S: taglio dei costi della politica
(ACON) Trieste, 30 mar - COM/RCM - I consiglieri regionali del
MoVimento 5 Stelle si esprimono in merito al taglio ai costi
della politica e ricordano che, a luglio 2013, hanno "votato
contro la legge sui tagli ai costi della politica presentata
dall'Esecutivo regionale che, tra i vari articoli, prevedeva
anche l'abrogazione del vitalizio (cui abbiamo votato
favorevolmente a differenza di qualche consigliere della
maggioranza). Si trattava, infatti, di una legge fatta solo per
prendere in giro i cittadini. La prima di tante altre approvate
successivamente dalla Giunta di centrosinistra.
"Grazie a questo provvedimento - proseguono i pentastellati - il
reddito netto in busta paga di un consigliere regionale adesso è
inferiore appena del 15% rispetto al passato, mentre in campagna
elettorale Debora Serracchiani aveva promesso tagli del 50%.
Inoltre molte voci hanno subito dei rialzi e non dei tagli, come
nel caso dei rimborsi forfetari. Un risultato, insomma,
lontanissimo dai proclami elettorali e dalle aspettative dei
cittadini.
"Va sottolineato che fin da subito avevamo valutato positivamente
l'abrogazione del vitalizio contributivo, convinti però che
questo provvedimento non avrebbe avuto effetti positivi se non in
un futuro molto distante. Inoltre la Serracchiani all'epoca non
fece nulla per ridimensionare i vitalizi già maturati, che ci
costano 9 milioni di euro l'anno.
"La presidente continua a far credere ai cittadini di far
risparmiare milioni alla Regione, mentre noi consiglieri
regionali del M5S con le restituzioni degli extra allo stipendio
siamo già arrivati a 800mila euro.
"Bisogna inoltre ricordare a tutti che percepire o meno il
vitalizio era da sempre del tutto facoltativo. Noi consiglieri
del MoVimento 5 Stelle, con i fatti e non a parole, avevamo
rinunciato a questo privilegio già nel giugno del 2013 con una
semplice lettera consegnata al presidente Consiglio regionale.
"Infine - chiosano i 5 portavoce - sul tavolo c'è ancora la
questione del vitalizio europeo della stessa Debora Serracchiani.
Nel dicembre del 2013, con una interrogazione avevamo chiesto se
la presidente della Regione avesse rinunciato o meno a questo
ulteriore privilegio. In base allo Statuto del Parlamento
europeo, infatti, gli ex deputati hanno diritto (a prescindere da
altri trattamenti pensionistici) a una pensione al compimento del
sessantatreesimo anno di età. La presidente Serracchiani, quindi,
dovrebbe percepire quale ex parlamentare europea un trattamento
pensionistico di circa 1.067 euro. Dopo tre anni e mezzo, la
nostra interrogazione non ha ancora ricevuto risposta".