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FI-LN-FdI/AN: Giunta trasforma L. Province onorifiche in omnibus

30.03.2017
13:14
(ACON) Trieste, 30 mar - COM/AB - Comunicato congiunto dei consiglieri di opposizione Rodolfo Ziberna (FI), Barbara Zilli (LN) e Luca Ciriani (FdI/AN) sulle norme per Province onorifiche e Comuni, all'attenzione della V Commissione.

Ziberna lamenta tempi e modalità di riconvocazione della Commissione regionale e il fatto che lo stralcio dovesse riguardare solo le funzioni onorifiche delle Provincie, mentre è stato sì rimpinguato dall'assessore Panontin con alcuni articoli condivisi con la Conferenza dei sindaci e dei capigruppo, ma anche con altre norme non condivise, fino a far diventare questo provvedimento una legge omnibus.

Zilli ribadisce come la Giunta abbia presentato norme ed emendamenti mirati, che arrivano sempre all'ultimo secondo, accontentando qualche ente locale e suscitando giustamente gli strali di qualche altro Municipio, tanto per confermare che di fatto ci sono figli e figliastri.

Zilli stigmatizza anche il contenuto di alcune norme presentate in fase di illustrazione: "il differimento del termine per il trasferimento delle funzioni riguardanti il sociale ha del paradossale: il buonsenso si usa solo quando si è costretti. Avevamo denunciato a suo tempo in Aula l'illegittimità del voto meramente consultivo dei Comuni non aderenti alle Uti per le decisioni sulle funzioni socio assistenziali e oggi la Giunta mette una pezza e corre ai ripari concedendo il voto pieno a tutti i Comuni. Siamo di fronte al solito atteggiamento supponente e approssimativo".

Infine, per Ciriani la Giunta dimostra la sua solita arroganza comportandosi in maniera non rispettosa delle istituzioni, agendo d'impulso e trasformando leggi di settore in omnibus. Ziberna conclude preannunciando che il centrodestra non voterà questo provvedimento se non conoscerà il parere dei sindaci, previsto dalla legge che tutela gli enti locali nella normativa regionale. La Giunta Serracchiani non è nuova a questo modo di operare: convocazioni di più Commissioni alla stessa ora, centinaia di emendamenti in Aula, poca apertura alla discussione e al confronto; ma con questo provvedimento si è toccato il fondo.