FI-LN-FdI/AN: Giunta trasforma L. Province onorifiche in omnibus
(ACON) Trieste, 30 mar - COM/AB - Comunicato congiunto dei
consiglieri di opposizione Rodolfo Ziberna (FI), Barbara Zilli
(LN) e Luca Ciriani (FdI/AN) sulle norme per Province onorifiche
e Comuni, all'attenzione della V Commissione.
Ziberna lamenta tempi e modalità di riconvocazione della
Commissione regionale e il fatto che lo stralcio dovesse
riguardare solo le funzioni onorifiche delle Provincie, mentre è
stato sì rimpinguato dall'assessore Panontin con alcuni articoli
condivisi con la Conferenza dei sindaci e dei capigruppo, ma
anche con altre norme non condivise, fino a far diventare questo
provvedimento una legge omnibus.
Zilli ribadisce come la Giunta abbia presentato norme ed
emendamenti mirati, che arrivano sempre all'ultimo secondo,
accontentando qualche ente locale e suscitando giustamente gli
strali di qualche altro Municipio, tanto per confermare che di
fatto ci sono figli e figliastri.
Zilli stigmatizza anche il contenuto di alcune norme presentate
in fase di illustrazione: "il differimento del termine per il
trasferimento delle funzioni riguardanti il sociale ha del
paradossale: il buonsenso si usa solo quando si è costretti.
Avevamo denunciato a suo tempo in Aula l'illegittimità del voto
meramente consultivo dei Comuni non aderenti alle Uti per le
decisioni sulle funzioni socio assistenziali e oggi la Giunta
mette una pezza e corre ai ripari concedendo il voto pieno a
tutti i Comuni. Siamo di fronte al solito atteggiamento
supponente e approssimativo".
Infine, per Ciriani la Giunta dimostra la sua solita arroganza
comportandosi in maniera non rispettosa delle istituzioni, agendo
d'impulso e trasformando leggi di settore in omnibus.
Ziberna conclude preannunciando che il centrodestra non voterà
questo provvedimento se non conoscerà il parere dei sindaci,
previsto dalla legge che tutela gli enti locali nella normativa
regionale. La Giunta Serracchiani non è nuova a questo modo di
operare: convocazioni di più Commissioni alla stessa ora,
centinaia di emendamenti in Aula, poca apertura alla discussione
e al confronto; ma con questo provvedimento si è toccato il fondo.