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FI: Novelli, black out ospedale UD, vigili del fuoco per emergenza

07.04.2017
10:48
(ACON) Trieste, 7 apr - COM/MPB - "Ci è voluto un atto formale di sindacato ispettivo per far ammettere a questa Giunta regionale che in occasione del black out all'ospedale di Udine che si è verificato il 21 marzo scorso l'Azienda sanitaria universitaria integrata di Udine ha avuto bisogno dell'aiuto esterno dei Vigili del fuoco per poter garantire la funzionalità dei servizi. Un fatto gravissimo, visto che una struttura del genere, che comprende anche la Centrale operativa del 118, deve essere in grado di gestire un'emergenza del genere da sola".

Ad affermarlo il consigliere regionale di Forza Italia Roberto Novelli a seguito della risposta dell'assessore Telesca alla sua interrogazione con la quale chiedeva se effettivamente i generatori di emergenza messi a disposizione dai Vigili del fuoco non fossero mai stati utilizzati durante l'emergenza black out del 21 marzo che ha colpito l'ospedale di Udine.

"Da notizie di stampa del 22 marzo scorso - rileva Novelli - si apprende che il 21 marzo l'illuminazione dell'ospedale di Udine è saltata dopo le 19.00 e che sono entrati immediatamente in funzione i gruppi elettrogeni di emergenza che garantiscono la funzionalità dei macchinari medici e delle sale operative. Il quotidiano udinese riferisce anche che c'è stato un intervento dei Vigili del fuoco che sarebbero intervenuti mettendo a disposizione due ulteriori gruppi elettrogeni che al momento comunque non sarebbero stati utilizzati.

"Insomma, i Vigili del fuoco sono arrivati, ma non ci sarebbe stato bisogno del loro aiuto. Allora la domanda sorge spontanea: il gruppo elettrogeno dell'Azienda ospedaliera ha funzionato autonomamente e l'emergenza è stata gestita senza aiuti esterni?

"Nella sua risposta - prosegue l'esponente di Forza Italia - l'assessore ha specificato che il 21 marzo, a seguito del black out, sono intervenuti i sistemi di protezione, con conseguente avvio di gruppi elettrogeni. Il gruppo elettrogeno, fornito tempestivamente da Vigili del fuoco, è stato configurato e attivato a supporto della Centrale operativa del 118 ed è rimasto in funzione circa 10 minuti, fino all'avvio del gruppo elettrogeno aziendale che ha richiesto la commutazione manuale. Prudenzialmente il gruppo dei VVFF è stato tenuto a disposizione delle aree critiche fino al giorno seguente.

"Minimizzare in questo modo significa non voler raccontare fino in fondo la verità perché, come qualunque tecnico sa, c'è anche un tempo per la predisposizione degli allacciamenti e l'attivazione del generatore che sicuramente sarà stato di qualche decina di minuti. E' evidente che per sapere se il generatore sia rimasto in funzione solo 10 minuti e non di più, bisognerebbe accedere al verbale dell'intervento fatto dai VVFF, ma indubbiamente questo potrebbe essere imbarazzante per la Regione. "Anche se l'illuminazione è stata ripristinata dal personale tecnico dell'Azienda ospedaliera, è infatti chiaro che l'emergenza non è stata gestita autonomamente da quest'ultima. A questo punto giunge spontanea una domanda: per quanto tempo la centrale operativa del 118 è rimasta senza alimentazione elettrica? E se i Vigili del Fuoco in quel momento fossero stati impegnati in altri interventi, come ad esempio un'alluvione in Carnia, cosa sarebbe successo? Ci sarebbe stato un black out di ben 10 minuti in una struttura di emergenza?

"E' inaccettabile che una struttura ospedaliera non sia in grado di gestire da sola una banale emergenza come un black out ed è altrettanto grave - conclude Novelli - che inizialmente la Direzione non abbia voluto ammettere che c'è stato un problema e che sia servito l'aiuto dei VVFF per risolverla".