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M5S: Dal Zovo, Variante di Dignano, cemento non risolve problemi

07.04.2017
17:47
(ACON) Trieste, 7 apr - COM/MPB - La portavoce M5S in Consiglio regionale Ilaria Dal Zovo commenta la firma, alla fine arrivata, del contratto di aggiudicazione dei lavori per la realizzazione della Variante di Dignano.

"Un'opera attesa da decenni e che ha avuto un iter particolarmente complesso" ha sentenziato recentemente l'assessore regionale alle Infrastrutture Mariagrazia Santoro.

"Certo, si tratta di una infrastruttura che - come spesso abbiamo ricordato - non è stata sottoposta ad alcuna Valutazione di impatto ambientale; è un'opera che vedrà la realizzazione di alcune rotonde, ma anche di una galleria che passerà sotto la strada e in mezzo alle case; un'opera che sbucherà in area golenale di pericolosità idraulica P4 del fiume Tagliamento.

"Un'opera vitale per il nostro territorio, che vive una situazione insostenibile per il traffico pesante", l'aveva definita il sindaco Zuccolo.

"Eppure il progetto è datato 1989 e andava certamente rivisitato ben prima di consentire all'iter di proseguire. Allo stesso tempo era necessario commissionare un nuovo studio sul traffico visto che il sindaco aveva emesso una ordinanza di divieto per impedire ai mezzi pesanti di attraversare il paese, anche perché - come il MoVimento 5 Stelle continua a sostenere in tutte le sedi - i camion dovrebbero essere trasportati sempre di più su rotaia invece di intasare le nostre strade.

"Per chi non lo sapesse, la Variante di Dignano sarà lunga 1,2 Km per un costo per il progetto definitivo approvato di 22,6 milioni di euro: ovvero 18.333,33 euro - tra progetti e realizzazione - per ogni metro di questa strada.

"Basta distruggere il territorio, basta costruire opere in aree golenali a discapito dell'ambiente e del territorio, basta disseminare la nostra regione di strade e varianti, basta cementificare, basta i camion sulle nostre strade - rimarca dal Zovo.

"La giunta Serracchiani sostiene che il Friuli Venezia Giulia possa arrivare a un consumo zero di suolo nel 2050. Siamo certi che questo obiettivo è alla portata di chi adesso - ma anche in futuro - porta avanti politiche di questo tipo. Continuando a questi ritmi, infatti, nel 2050 nella nostra regione non ci sarà più suolo da consumare.

"Cogliamo l'occasione dell'aggiudicazione dei lavori, per reiterare la nostra totale opposizione a questa realizzazione che non fa altro che peggiorare una situazione - già precaria - del nostro territorio. Con il cemento non si risolvono i problemi dei cittadini".